martedì 23 marzo 2010

Le mareggiate del gennaio 2010 e la distruzione delle spiagge della Sicilia

Il 27 gennaio 2010 una potente mareggiata ha devastato la costa della Sicilia Orientale (tra Santa Teresa di Riva e Capo Scaletta) causando diffusi danni all’ambiente antropizzato e una irreversibile erosione dei sedimenti che costituiscono la spiaggia emersa. Una parte di tali sedimenti sarà in seguito restituita alla spiaggia, una parte spostata dalla forte corrente indotta dal moto ondoso che incideva obliquamente sulla costa alimentato da un forte vento di scirocco (vedi in figura il riquadro 1 che rappresenta la provenienza del vento misurata dalla Rete Mareografica Nazionale a Messina) è andata ad alimentare la spiaggia compresa tra Santa Teresa di Riva e il promontorio indicato con il cerchio bianco e la lettera B in figura 1, un’altra porzione è stata irreversibilmente sottratta alla spiaggia proprio in corrispondenza del punto B a causa della deviazione verso il largo della potente corrente costiera che durante le forti mareggiate trascina i sedimenti verso fondali con profondità superiore a 5 m che non saranno più recuperati naturalmente. Ricerche innovative svolte lungo i litorali hanno messo in evidenza che il trasporto lungo costa e la dispersione obliqua irreversibile dei sedimenti avviene sistematicamente in corrispondenza delle brusche variazioni della morfologia, specialmente quando la morfologia costiera presenta una modificazione come nel caso dei punti A, B e C di figura 1.
La mareggiata del 27 gennaio c.a., fortunatamente, è avvenuta nel periodo in cui il livello medio marino si trovava circa 5 cm al di sotto del livello medio, come evidenziato dal mareografo di Messina (riquadro 2, in rosso trasparente di figura 1).
La mareggiata che ha investito la costa tirrenica, avvenuta tra la fine del 2009 e l’1 e 2 gennaio 2010, si è verificata invece in un periodo in cui il livello medio marino era più alto del livello medio di circa 40-45 cm, come evidenziato dal mareografo di Messina (rettangolo giallo trasparente di figura 1) e dal mareografo di Palermo (rettangolo giallo trasparente di figura 2). E’ evidente che ai 40-45 cm circa di sollevamento del livello marino più alto del normale si è sommato l’ulteriore sollevamento del mare (che può raggiungere e superare anche i 100 cm) che di solito si determina sotto costa durante le mareggiate.
Come si vede, gli effetti dannosi dell’ultima mareggiata del 27 gennaio u.s. avrebbero potuto essere ancora più gravi se la mareggiata si fosse verificata circa un mese prima quando il livello medio marino dei mari italiani era più alto del normale di alcune decine di centimetri, come evidenziato dai mareografi della Rete Mareografica Italiana.











Figura 1: Effetti sul litorale compreso tra Capo S. Alessio e Capo Scaletta della mareggiata del 27 gennaio 2010. Riquadro 1: direzione di provenienza del vento che ha causato la mareggiata misurata a Messina (Rete Idrometrica Nazionale); riquadro 2: oscillazione del livello del mare tra novembre 2009 e l’inizio di febbraio 2010 misurata a Messina (Rete Idrometrica Nazionale). I rettangoli rosso trasparente e giallo trasparente indicano rispettivamente il livello del mare durante la mareggiata del 27 gennaio 2010 e del 1-2 gennaio 2010 (che ha interessato la costa tirrenica).












Figura 2: Effetti sul litorale compreso tra i Laghi di Marinello e Capo Milazzo della mareggiata del 1-2 gennaio 2010. Riquadro A: direzione di provenienza del vento che ha causato la mareggiata misurata a Palermo (Rete Idrometrica Nazionale); riquadro 2: oscillazione del livello del mare tra dicembre 2009 e la fine di gennaio 2010 misurata a Palermo (Rete Idrometrica Nazionale). I rettangoli rosso trasparente e giallo trasparente indicano rispettivamente il livello del mare durante la mareggiata del 27 gennaio 2010 (che ha interessato la costa ionica) e del 1-2 gennaio 2010.

Ma che sta succedendo alle spiagge siciliane?
L’erosione che sta distruggendo le spiagge della Sicilia si inquadra nel fenomeno generale che sta interessando tutte le coste mediterranee.
Le variazioni climatiche storiche hanno esercitato un impatto di notevole importanza sull’evoluzione dei litorali.
La costruzione dei litorali con sabbia rifornita dai bacini imbriferi (silicoclastica) è avvenuta durante i periodi freddo-umidi, cioè durante le Piccole Età Glaciali. L’ultimo ripascimento naturale si è verificato tra il 1500 e la fine del 1800 (figura 3). A partire dall’inizio del 1900 l’alimentazione naturale è stata progressivamente sempre più scarsa e le spiagge hanno iniziato a “dimagrire” specialmente in corrispondenza degli apparati di foce dei fiumi dove si riscontrano i fenomeni erosivi più gravi che spesso hanno provocato la distruzione di oltre 1000 metri di spiaggia negli ultimi 100 anni.
Gran parte delle spiagge attualmente sono solo parzialmente e insufficientemente alimentate di sabbia grazie alla erosione o cannibalizzazione dei sedimenti delle aree deltizie che sono quelle interessate da erosione molto grave.
L’erosione che da diverse decine di anni sta interessando le spiagge con sabbia silicoclastica dell’Italia meridionale e del mediterraneo durerà ancora per almeno 100 - 150 anni.
Che si può fare?
La generalizzata erosione delle spiagge finora è stata contrastata mediante interventi di difesa basati su vetuste conoscenze geoambientali e improntati ad una sorpassata ed inefficace, nei tempi medio-lunghi, difesa ad oltranza tipo “Linea Maginot” (che era già inutile quando fu realizzata).
In vari progetti si continua a proporre un irrealizzabile ripascimento artificiale con sabbia prelevata dai fondali marini che si è rivelato inattuabile (non c’è sabbia sufficiente per tutte le spiagge in erosione) e si identifica come “un intervento di nicchia” non duraturo e molto costoso ma molto buono per spendere soldi pubblici con la scusa dell’emergenza.
Si sottolinea che in questo quadro ambientale riveste un ruolo di primaria importanza l’individuazione delle vie di dispersione obliqua e concentrata della sabbia, ancora presente sulle spiagge, al fine di mitigare le perdite.
E’ evidente che il restauro geoambientale delle spiagge mediante ripascimento duraturo assume notevole importanza economica e ambientale dal momento che in seguito all’ampliamento di 35 m di una spiaggia lunga 1 km si può ricavare da un minimo di un milione di euro a 2,8 milioni annui con un ampliamento di 45 metri. Dopo un anno dal ripascimento, i ricavi aumentano del 12-15 per cento per gli arenili medi e grandi e fino al 18% per le spiagge piu’ piccole (dati Nomisma, 2005).
Da molti anni, sulla scorta di ricerche pluridecennali, lo scrivente ha proposto progetti di intervento di restauro geoambientale duraturo e sostenibile dei litorali mediante ripascimento di sedimenti simili a quelli esistenti sulle spiagge ma di adeguata granulometria in modo da non essere rapidamente erosi.
L’esempio più evidente e documentato di ripascimento naturale e longevo è rappresentato dalla spiaggia di Vietri sul Mare (SA) che nell’ottobre 1954 fu interessata dall’accumulo di circa 300.000-400.000 metri cubi di detriti trasportati dalle colate di fango che devastarono i versanti del Torrente Bonea nella notte tra il 25 e 26 in coincidenza con una eccezionale evento piovoso (circa 350 mm in 6 ore tra le 20 del 25 ottobre e le 2 del 26 ottobre). I detriti (ghiaioso-sabbiosi) determinarono un istantaneo ripascimento che incrementò di oltre 100 metri la spiaggia che rappresenta tuttora la risorsa fisica che sostiene l’economia turistico-balneare di Vietri. Dal 1954 ad oggi la linea di riva ha subito un arretramento medio di circa 20 metri, come è agevolmente riscontrabile dal confronto delle carte topografiche, mappe catastali e foto aeree.
Da una ricerca diretta, mediante rilievi trentennali e confronto di foto aeree e carte varie, è emerso che le spiagge ghiaioso-sabbiose simili a quelle di Vietri sul Mare, della costiera Amalfitana e della costa tra Scario e Punta Infreschi nel Cilento, Maratea in Basilicata, Praia a Mare e Scalea in Calabria, sono le più stabili in quanto i sedimenti grossolani, più pesanti della sabbia, non vengono erosi e asportati obliquamente alla spiaggia dalle correnti indotte dalle forti mareggiate.

Figura 3: sintesi dei dati relativi alle modificazioni stratigrafiche e morfologiche delle pianure costiere antropizzate del Mediterraneo (colonna 1), alla ricostruzione della variazione delle precipitazioni e temperature (colonna 2) e delle spiagge con sabbia organogena (a) e silicoclastica (b) in colonna 3 (CO: costruzione delle spiagge; DI: distruzione delle spiagge).

Considerando la particolare importanza ambientale e socio-economica delle spiagge della Sicilia e tenendo presente che l’erosione dei sedimenti che costituiscono le spiagge, in relazione alle previste condizioni climatiche a scala pluridecennale, durerà ancora per un lungo periodo, la Regione dovrebbe dotarsi di un aggiornato quadro relativo allo stato attuale e alla previsione dei problemi per l’ambiente antropizzato e urbanizzato che si avranno nel prossimo futuro in seguito all’accentuazione della distruzione dei litorali.
Conseguentemente, oltre a interventi ingegneristici in situazioni di pericolo, si dovrebbero mettere a punto sistemi di restauro geoambientale delle spiagge riproducendo l’azione della natura durante i secoli scorsi quando dal 1700 alla fine del 1800 con condizioni climatiche molto più piovose i corsi d’acqua hanno trasportato in mare ingenti volumi di sedimenti (parte terminale della Piccola Età Glaciale) che hanno completato la costruzione naturale delle spiagge.
Dal momento che nell’attuale periodo di cambiamento climatico il rifornimento naturale di sedimenti alle spiagge è insufficiente per cui il mare riconquista progressivamente l’area che era stata colmata dai sedimenti nei secoli scorsi è possibile effettuare un ripascimento del litorale aggiungendo sedimenti simili a quelli esistenti. Le nuove “sorgenti” di sedimenti sono individuabili lungo varie fiumare il cui fondovalle non urbanizzato e antropizzato è colmato da sedimenti fossili che non saranno mai trasportati in mare.
Altri sedimenti per restaurare le spiagge potrebbero essere ricavati dal restauro ambientale delle cave abbandonate in modo da ottenere i classici due piccioni con una fava: il restauro delle cave prima che vengano riempite di rifiuti e il recupero di territorio pregiato di grande valenza ambientale e socio-economica. Si tenga presente che un metro quadrato di spiaggia lambita da acqua marina non inquinata è in grado di sostenere un fatturato annuo variabile da alcune centinaia di euro ad oltre 2000 euro, come verificato con le ricerche. Un idoneo e sostenibile restauro delle spiagge garantirebbe la sicurezza all’ambiente antropizzato e metterebbe a disposizione delle istituzioni pubbliche un nuovo territorio di elevato valore ambientale ed economico; gli interventi potrebbero essere realizzati con un trasparente ed originale rapporto pubblico-privato.
Interventi simili devono essere inquadrati in un piano di restauro e valorizzazione ambientale regionale, comprensoriale e provinciale teso a conservare i litorali sabbioso-ghiaiosi che costituiscono un patrimonio autoctono di grande valore ambientale e socio-economico (destinato a scomparire con le condizioni climatiche attuali) e alla difesa idrogeologica e valorizzazione dei versanti e delle valli.
In tempi brevi potrebbero essere individuate alcune aree campione, significativamente rappresentative delle varie realtà costiere, nelle quali mettere a punto progetti di sviluppo ambientale condivisi da realizzare con un adeguato e continuo monitoraggio.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia

Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio
Università di Napoli Federico II

Giuseppe Aveni
Architetto – Dirigente Regione Siciliana

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Le spiagge con sabbia bianca (organogena) della Sicilia

Le spiagge con sabbia bianca (organogena) della Sicilia: un frammento tropicale nel Mediterraneo da tutelare e valorizzare

Le spiagge della Sicilia sono costituite generalmente da sedimenti che sono frammenti di roccia erosi nei bacini imbriferi, trasportati in mare dai corsi d’acqua e ridistribuiti lungo costa dalle correnti che si originano durante le mareggiate. Nei periodi di durata plurisecolare, più piovosi degli ultimi 100 anni e chiamati Piccole Età Glaciali, vi è stato un consistente trasporto di tali sedimenti che ha determinato la costruzione delle spiagge. Durante i periodi caratterizzati da minori precipitazioni le spiagge non sono sufficientemente rifornite di sedimenti per cui prevale l’erosione dei sedimenti da parte del moto ondoso con conseguente distruzione dei litorali; proprio come sta avvenendo nelle ultime decine di anni nell’Area Mediterranea e anche in Sicilia.
In Sicilia vi sono anche spiagge costituite da sabbia generalmente bianca formata prevalentemente da frammenti di gusci di organismi marini.














Figura 1: Individuazione delle spiagge con sabbia bianca organogena


Figura 2: Esempio di sabbia organogena
La sabbia si produce in mare dove nei bassi fondali rocciosi vivono vari organismi con guscio calcareo che viene tritato dall’azione delle onde e poi accumulato sulla spiaggia. Questa sabbia bianca sommersa fornisce il tipico colore turchese all’acqua marina, tipico delle spiagge degli atolli corallini.
Le sabbie bianche con acqua turchese si rinvengono nei pressi di Palermo a Mondello e San Vito lo Capo, a Favignana, a Lampedusa (ad esempio nella spiaggia del Coniglio), in varie spiagge lungo la costa degli Iblei e tra Sciacca e la Marina di Agrigento.













Figura 3: La spiaggia di San Vito lo Capo con sabbia organogena.

















Figura 4: Esempi di spiagge con acqua color turchese tipo tropicale.




















Figura 5: Evoluzione climatico-ambientale e delle spiagge negli ultimi 2500 anni nell’Area Mediterranea. Colonna 3: CO: costruzione delle spiagge; DI: distruzione delle spiagge.

La grande abbondanza di frammenti di gusci calcarei è dovuta alle particolari condizioni ambientali e climatiche.
In effetti, queste spiagge rappresentano una rarità nel Mediterraneo Centrale; esse sono veri e propri frammenti di un ambiente tropicale nel Mediterraneo.
Ho constatato che tale peculiarità ambientale non è stata compresa; sfugge, pertanto, una importante prerogativa che deve essere adeguatamente tutelata e valorizzata.
Dal punto di vista turistico, ad esempio, è importante fare conoscere che nei mari siciliani si trovano spiagge tipiche dei mari tropicali.
Dal momento che la sabbia organogena si produce in mare si deve garantire che l’acqua costiera non sia inquinata per evitare la scomparsa degli organismi produttori di frammenti calcarei.
La Regione dovrebbe dotarsi di un quadro conoscitivo circa la ubicazione di tutte le spiagge con sabbia prevalentemente organogena, lo stato attuale di conservazione compresa la zona dunare e sommersa.
Le sabbie vanno analizzate al fine di individuare gli organismi marini che riforniscono i frammenti di gusci e vanno cartografati anche i fondali dove essi si trovano.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio
Università di Napoli Federico II

Giuseppe Aveni
Architetto – Dirigente Regione Siciliana

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lunedì 15 marzo 2010

Ddl anticrisi. Assegno fino alla pensione per chi chiude il negozio

Selezionato dallo Studio del Rag. Francesco Vito (43)
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Oggetto: Assegno fino alla pensione per chi chiude il negozio.
Assegno fino alla pensione per chi chiudo il negozio. - L'aiuto vale per chi termina l'attività entro il 2011.
Il Ddl collegato lavoro ha confermato requisiti e criteri di attribuzione dell'assegno mensile fissati dalla legge n. 2/2009 per titolari e collaboratori di piccole attività commerciali e agenti e rappresentanti di commercio che si ritireranno dalla propria attività a causa della crisi (Dlgs n. 207/96).
L'importo del trattamento mensile è pari alla pensione minima corrisposta dall'Inps (460,97 euro), sarà corrisposto fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia ed è finanziato grazie al contributo aggiuntivo dello 0,09% che gli esercenti ancora attivi versano sul proprio montante contributivo.
Ai fini della corresponsione del trattamento, gli interessati dovranno avere un'età minima di 62 anni (57 anni per le donne) nell'arco di tempo compreso tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011; per quanto riguarda i requisiti previdenziali, la norma prevede almeno 20 anni di versamenti per chi rientra nel sistema retributivo e almeno 5 anni in tutti gli altri casi.
La richiesta di indennità potrà essere inoltrata all'Inps fino al 31 gennaio 2012 allegando il documento di cessazione dell'attività e la riconsegna delle relative autorizzazioni all'esercizio commerciale; per quanto riguarda gli agenti di commercio, invece, sarà sufficiente la cancellazione dall'apposito albo.La norma, infine, chiarisce che i soggetti indennizzati che riprendono l'attività sono tenuti a comunicare tale decisione all'Inps entro 30 giorni; l'Istituto, quindi, provvederà d'ufficio alla revoca dell'assegno corrisposto.
(Paola P. Mariggio')
Il Sole 24 Ore - 12 marzo 2010, pag. 32 (Norme e Tributi) - Assegno fino alla pensione per chi chiude il negozio. Sergio D'onofrio.
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sabato 13 marzo 2010

MESSINA. Hotel Europa. Convegno su novità fiscali e modelli dichiarativi 2010











MESSINA, Hotel Europa. (13 Marzo 2010). Convegno con l'avvocato Mauro Nicola sul tema: "Le novità fiscali in relazione ai modelli dichiarativi 2010 ". Ore 10:10, iniziano i lavori di fronte ad una platea gremitissima di consulenti e ragionieri aderenti alla Fenapi.

FABIO NICITA: Il giovane "fabietto" (come usa chiamarlo il dott. Nicola), inizia a parlare di "Archiviazione ottica" per i consulenti. Metodo, che da quest'anno sarà obbligatorio ma non ancora sostitutivo a quello cartaceo. Per usufruire dei benefici dei nuovi software per l'inserimento dei dati per le dichiarazioni del 730/2010 (redditi 2009), sarà necessario registrarsi (dal portale CAF FENAPI), entro il 31 Marzo 2010.
A seguire, Nicita ha fatto una breve panoramica introduttiva sul Mod. 730/2010.
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Dott. MAURO NICOLA (avvocato): Di tempra spigliata, Nicola parla subito di obbiettivi, parla di 100.000 dichiarazioni. Ma i consulenti in sala sanno bene a cosa si riferisce. La sua disamina delle voci del Mod. 730/2010 è molto dettagliata e compenetrata dei problemi reali, sia dei ragionieri che della collettività nei specifici casi e zone e problemi.
Arriva leggermente in ritardo con un ombrello inzuppato di pioggia il dott. Francesco VITO (Commercialista con studio a Roccalumera e Messina, nonchè RAF Fenapi). Fra i tanti interventi e le tante domande che provengono dai tecnici in sala, Vito offre degli spunti di riflessione e di risoluzione nei casi specifici.
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Il convegno, sarebbe proseguito (oltre il pranzo, offerto ai relatori da lì a poco) fino alle 16:00 ed oltre. Previsto, fra gli altri, l'arrivo dell'On. Cateno De Luca.
Giovanni BonarRIGO
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giovedì 4 marzo 2010

A Milano il primo condominio con riscaldamento intelligente

Comunicato Stampa

A Milano il primo condominio con riscaldamento intelligente
Bolletta più leggera, autonomia termica e ambiente più pulitocon il sistema di contabilizzazione individuale del calore con tecnologia wireless

Fino al 25% di risparmio, oltre 30 tonnellate di CO2 in meno all’anno – è sufficiente un sms per modificare l’impostazione del riscaldamento

Da questo mese di febbraio 144 famiglie di Milano dispongono di un sistema che permetterà loro di risparmiare fino al 25% sui costi di riscaldamento. Si trova, infatti, a Milano, in zona Niguarda, il primo “condominio intelligente” (3 edifici da 16 piani per 144 appartamenti da 98 a 150 mq.) che ha installato il sistema CEM55 Plus con Tecnologia Wireless di Rettagliata Servizi, una particolare applicazione grazie alla quale è possibile regolare orari e temperature del riscaldamento e modificare le impostazioni anche da remoto inviando un semplice sms da telefono cellulare abilitato.

Il sistema CEM55 Plus, permette la contabilizzazione individuale del calore con tecnologia wireless, la soluzione più completa per l'autonomia termica che integra tutti i vantaggi dei sistemi tradizionali con una gestione "intelligente" della centrale termica, per garantire contemporaneamente massima efficienza energetica e massima flessibilità di utilizzo.
Grazie a questo sistema integrato per la termoregolazione, programmazione e contabilizzazione individuale del calore, è stata sviluppata una tecnologia flessibile e personalizzabile per la gestione in autonomia del comfort domestico, che consente a ciascun inquilino di definire i propri programmi giornalieri (giorni tipo) e il proprio livello di comfort in qualunque ora del giorno e della notte e di modificare la programmazione anche da fuori casa attraverso l'invio di un semplice sms da telefono cellulare.

Negli appartamenti vengono installati un termostato a muro e valvole motorizzate su ciascun radiatore oltre a una o più sonde che rilevano continuamente la temperatura nelle diverse zone e controllano il funzionamento dei singoli caloriferi. Il sistema valuta anche il consumo di ciascun appartamento. Ogni singola famiglia o utente sceglie i propri orari e temperature di riferimento. Il sistema è in grado di regolare autonomamente la potenza della caldaia, istante per istante, sulla base della domanda di calore complessiva, e di modificare l'anticipo di accensione e spegnimento, in modo da garantire che all'orario prefissato ciascun appartamento si trovi alla temperatura ambiente desiderata. Ciascuna famiglia può decidere in qualsiasi momento di modificare il programma di riscaldamento personalizzato, oppure di passare temporaneamente ai comandi manuali, tramite il cronotermostato di facile utilizzo installato nel proprio appartamento. Tecnici incaricati rilevano periodicamente i dati di consumo da remoto, senza arrecare alcun disturbo agli occupanti, e inviano la corretta ripartizione delle spese all'amministratore del condominio o direttamente alla famiglia. Inoltre, tutti i componenti della Contabilizzazione Plus installati negli appartamenti sono senza fili, hanno un ingombro ridotto e un design elegante e discreto.
Rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento centralizzato, quindi, questa tecnologia permette di rendere autonomo il riscaldamento di ciascun appartamento senza installare le caldaiette murali.

Gli interventi nel condominio intelligente di Milano hanno richiesto la sostituzione delle caldaie con modelli a condensazione e l’adeguamento della centrale termica con le apparecchiature computerizzate di controllo e telegestione. Con una Centrale Termica da 2.100 Kw di potenzialità installata e due bollitori per la produzione di acqua calda sanitaria da 2.000 litri ciascuno, per installare l’impianto sono stati necessari 48 ponti radio e 1.250 dispositivi tra variostati, sonde, attuatori, per una spesa media a famiglia di circa 1.200 euro (che gode anche dell’accesso alle detrazioni fiscali del 55%). Un investimento interessante se si pensa che, gestendo in modo virtuoso la regolazione consentita da questa tecnologia, si può arrivare anche a punte del 20-25% di risparmio e che la spesa annua per riscaldamento e acqua calda era mediamente di 1.800 euro a famiglia.

Inoltre, al risparmio economico per ciascuna famiglia, si collega anche un risparmio di emissioni in atmosfera. Nel caso del condominio di Milano, la gestione intelligente del riscaldamento consentirà di evitare 30 tonnellate di CO2 all’anno .

Per saperne di più su Cem 55 Plus, il riscaldamento intelligente in condominio, visita il nostro sito.

Rettagliata Servizi, azienda nata nel 1908, opera nel campo della gestione, riqualificazione e installazione di impianti termici sia in campo residenziale che terziario, con quasi 4.000 impianti gestiti.E’ specializzata nel campo dei Contratti Servizio Energia per la gestione del riscaldamento negli edifici civili con impianto centralizzato. Ad oggi usufruiscono dei suoi servizi energetici oltre 70.000 famiglie nel nord Italia.
Rettagliata Servizi fa parte del gruppo Siram, leader italiano dell’energia e del facility management nei settori della sanità, dell’amministrazione pubblica, dell’industria, del terziario e del residenziale

N.B. PREGHIAMO CORTESEMENTE LE DITTE CHE DESIDERANO LA PUBBLICAZIONE SU QUESTO BLOG, DI FORNIRCI IN FUTURO I LORO DEPLIANT CARTACEI E, NEL CASO POSSANO ESISTERE, DI INVIARCI IN STUDIO I CAMPIONI DIMOSTRATIVI.
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