mercoledì 21 gennaio 2009

Sebastiano Cirinnà, "estroso" della natura












AMICI di www.giovannibonarrigo.it, In questo blog, ho preso la decisione di evidenziare (periodicamente), gli artisti jonici con le loro caratteristiche. Non solo i quadri ma anche il loro curriculum, il loro modo di intendere l'Arte, la loro meravigliosa "pazzia". Vi presento oggi, Sebastiano Cirinnà, (di cui potete ammirare l'opera della FOTO), è un bravo "artista... per caso"!

Salve a tutti. Innanzi tutto voglio ringraziare Giovanni Bonarrigo che dirige questo bel sito e che mi da la possibilità a chi mi conosce e non lo sapesse l’amore che provo per la pittura e l’arte in genere. Mi chiamo Sebastiano Cirinnà nato a Noto e residente a Roccalumeara da un bel po’di tempo.
Sono un Pittore autodidatta, da quando ero ragazzo ho coltivato l'arte della pittura, ho partecipato a vari concorsi e collettive nella provincia di Siracusa e Messina. Amo dipingere prevalentemente il paesaggio non disdegnando il figurativo ed il sacro. Attingo l'ispirazione nella rivisitazione del passato con un piglio moderno e contemporaneo realistico e post impressionistico. Rappresento spesso leggende e miti della memoria perduta e del tempo passato e mi impegno nella ricerca del" bello che. Una mia opera è stata selezionata al premio nazionale per l'arte moderna TERNA OI Son presente in vari siti d’arte a livello nazionale ed iscritto al Movimento Italiano Pittori paesaggisti.
CENNI CRITICI
Sebastiano cirinnà, artista poliedrico nelle ambivalenze figurali cerca l’esclusività, anche se vaga nel concetto spaziale non dinamico ma stilistico eterogenico, attraversando momenti di pura espressione mediterranea dove con un' armoniosa e fine coloristica, impregna la tela a seguire il disegno a tutto tondo. Non per ultimo, con i
suoi soggetti autenticamente inediti, anche se riallacciati alla memoria ,saprà far rinascere il bello estetico e ed il bello che fù.
Le sue opere bisogna leggerle così, di getto, senza fronzoli in quanto la sua trascorsa sofferenza a volte viene celata attraverso le nuvole della sua fantasia. Dal maestro Salvatore Barbagallo pittore in Catania recensito nelle
maggiori riviste italiane d’arte.

Visita il sito del pittore Cirinnà: www.xoomer.alice.it/sebastianocirinna www.tuttoveneto.it/sebastianocirinna
www.pittoripaesaggisti.net/sebastianocirinna

Cosa penso dell’arte nel contesto Jonico
pur essendoci parecchi pittori nel nostro comprensorio purtroppo non vedo sbocchi per poter emergere in quanto le istituzioni non finanziano alcun che, per problemi di fondi o scarso supporto logistico in genere.
L’opinione pubblica a livello di educazione artistica è molto impreparata e con i pochi soldi che possono investire in arte sono orientate ad investire i loro risparmi su opere proposte da galleristi o ancora peggio mercanti il quale fine è riempirsi le tasche a dispetto dei poveri artisti. Tra l’altro comprano quadri nei negozi di mobili grandi magazzini a costi più alti di opere di pittori emergenti più o meno bravi ed un giorno i loro investimenti non renderanno certo quello che hanno speso.
P.S, AIUTATE LA CREATIVITA DI TANTE PERSONE CHE SPENDONO LE PROPRIE ENERGIE INTELLETTIVE CREANDO CAPOLAVORI, PER VOI. COMPRANDO QUELLO CHE PIU' VI AGGRADA SECONDO I VOSTRI GUSTI. COMPRATE OPERE DI ARTISTI EMERGENTI SICURAMENTE VI RITROVERETE UN BUON INVESTIMENTO DEL VOSTRO DENARO CHE SI RIVALUTERA' NEL TEMPO.
LE OPERE CHE TROVATE NEI GRANDI MAGAZZINI O MERCANTI D'ARTE IN GENERE DEVONO ESSERE DI CERTIFICATA PROVENIENZA. UN' OPERA DI MANIERA O STEREOTIPATA CHE SIA SE ESEGUITA DA UN ARTISTA CHE SI PRODICA PER L'ARTE NEL TEMPO AQUISICE UN DETERMINATO VALORE. LE ALTRE IN CIRCOLAZIONE VALGONO MENO DEL PREZZO CHE LE PAGATE.
Sebastiano Cirinnà cultore dell'arte in ogni sua forma.
NON SI VIVE DI SOLO PANE
Quando il colore impregna le mie mani, quando l'odore dell'essenze impregna le mie nadici mi sento in estasi non sò se è la stessa cosa; la droga non l'ho mai provata. L'arte Non ti distrugge l'anima ma nutre lo spirito e ti preserva il corpo.
Questo messaggio voglio trasmettere ai giovani.
Quando vi sentite persi in un labirinto oscuro non celate le vostre sofferenze algi altri. Prendete colori e pennelli e sfogate le vostre ansie e paure su una tela, certo questa non parla, in quegli attimi non avrete fame, non avrete sete è l'inconscio che guida la vostra mano. Alzate gli occhi e guardate la tela se non hai le risposte che cercate se non altro, hai trascorso due sane ore, e creato un messaggio da trasmettere agli altri.
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sabato 17 gennaio 2009

Per informarVi mi finanzio, finanziatevi anche voi!



Finanziamenti

Il sistema più in uso in Italia è il finanziamento. Grazie ad uno di essi, possiamo ancora comprare beni dal costo relativamente contenuto, come beni (mobili ed immobili) dal costo elevato. Possiamo finanziarci la ristrutturazione della nosta casa, possiamo rinnovare il look del nostro soggiorno, facendovi rivestire una parete in pietra antica, possiamo installare un impianto fotovoltaico sul nostro tetto o sul nostro terrazzo, possiamo realizzare opere che altrimenti mai avremmo potuto nemmeno sognare. SMIFIN, attraverso il Manager Francesco Smiroldo, si pone tutti questi (e molti altri) obiettivi per voi, mettendosi a vostra completa disposizione. Per consulenze e preventivi, (che sono gratuiti), rivolgetevi a lui.
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martedì 13 gennaio 2009

Un nuovo maxi Albergo a Roccalumera










Ho intervistato il suo progettista!

Se il turista (non solo in estate) viene a Roccalumera, dove trova ricovero attualmente? Ci sarebbero varie palazzine popolate perlopiù d’estate e (s)popolate per il resto dell’anno. C’è l’Hotel Piramide in via Piccolo Torrente Pagliata, ma questo basta? Secondo me, no!

Ebbene, a Roccalumera, sta nascendo (o meglio è in costruzione), un nuovo albergo. L’opera, che ha il suo maggiore prospetto sul Lungomare Cristoforo Colombo, occupa una vasta area fra la Via Rombes e la via Case Escal, proprio sotto la la Piazza Pablo Pino.
L’albergo, che voglio precisare, (qualora permanessero ancora dei dubbi in merito), è un’opera privata e non comunale o pubblica. Progettato dall’Arch. Pino Della Scala, è stato commissionato dalla Ditta Salvatore Maccarrone.
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Per avere maggiori delucidazioni in merito, mi sono recato direttamente nello a Nizza di Sicilia, nello studio dell’Architetto Pino Della Scala, ove potergli porre delle domande più precise in merito. Accomodatomi davanti alla sua scrivania, ho subito iniziato l'intervista:
Pino, cosa mi puoi dire di questa tua “creatura”?
-E’ stata semplicemente sfruttata una parte della zona “T” di destinazione turistica alberghiera, prevista nel Piano Regolatore. -L’architetto prende in mano il progetto, e poi riprende- La progettazione, prevede un edificio in C.A. a cinque piani fuori terra, (oltre al piano seminterrato), vi è un portico di accesso con terrazza Solarium e piscina. Vi sono settanta camere per circa duecento posti letto. Una Sala ristorante, una Sala convegni ed anche un Centro Benessere, che va tanto di moda di questi tempi.
Quali saranno (secondo te), le potenzialità di una tale opera una volta terminata?
-L’opera è stata pensata per interagire con le potenzialità del turismo locale. Infatti, lo svincolo dell’Autostrada di Roccalumera, offre un collegamento con il resto del territorio, tramite autobus o autovetture, verso ad. Es. l’Aeroporto “Bellini” di Catania.
In che modo pensi che questa struttura contribuirà allo sviluppo del paese?
-Un Albergo di questo livello (un quattro stelle), in zona non esiste. Sarà senz’altro una struttura che non si limiterà ad apportare turismo nel nostro paese, ma lo farà nell’intero territorio. Un territorio, che oltre alla torre di Roccalumera, oltre ai Bagli ecc. offre le tante attrazioni dei comuni limitrofi.
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Ringraziato l’Architetto, per la cortese disponibilità e gentilezza, ho pensato bene di dover completare il servizio con una veloce domanda al primo cittadino di Roccalumera. Raggiuntolo telefonicamente, gli ho detto: Signor Sindaco, visto che sto scrivendo un “pezzo” sul nuovo albergo di Roccalumera, vorrei sapere, cosa sta facendo in prospettiva futura il Comune?
-Stiamo facendo dei corsi per formare la manodopera che andrà a lavorare in quest’albergo.
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Anche in questo caso, (come in altri precedenti), dopo aver ringraziato il sindaco Miasi, mi sembra opportuno aggiungere una mia considerazione personale: Alberghi, Turismo, Cultura, fruizione durante l’intero arco dell’anno… l’albergo di Roccalumera, è un altro “tassello” di un complesso mosaico, che sarà completo e bello a vedersi, solo quando ad esso concorreranno comuni vicini ed iniziative in sinergia. La concorrenza Europea è fortissima, solo l’unione sarà la forza del nostro successo. Questo è sicuro!
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GUARDA il video: La Valle d'Agrò e l'Abbazia

venerdì 9 gennaio 2009

Roccalumera, l’ex Filanda Papandrea ritorna Viva!













Uno dei monumenti roccalumeresi sui quali si è intervenuto con lo scopo di richiamare il turismo, è la ex Filanda Papandrea, un edificio, nel quale fu effettuato un sopralluogo da parte Comune, già nel lontano 1993. Tale sopralluogo, ne accertò “l’interesse etno-antropologico”. Cinque anni fa iniziarono i lavori per il suo restauro e ristrutturazione che, finalmente hanno avuto termine poco più di un mese fa.

Prima di entrare nel merito delle finalità e prospettive dell’Opera, e prima ancora di riferirvi il commento rilasciatomi dallo stesso Sindaco Gianni Miasi, mi sembra doveroso accennarvi di alcuni ELEMENTI STORICI ad essa relativi. La Filanda Papandrea, costruita da Giuseppe Papandrea nei primi anni del secolo, è rimasta attiva fino al 1945/46. La struttura, già originariamente, si componeva di un edificio a due piani di forma rettangolare ed i suoi prospetti, apparivano caratterizzati da una serie di ampie finestre ad arco, che si aprivano sul piccolo ballatoio in ferro, che correva lungo tutta la costruzione. Nella parte retrostante l’edificio, si elevava una ciminiera in mattoni a faccia vista. Demolita durante la guerra per non diventare facile bersaglio dei bombardamenti nemici, la filanda, è stata ricostruita subito dopo. All’epoca, due erano le filande a vapore di Roccalumera, di queste, “la Papandrea” era a 32 bacinelle. Le fasi del ciclo produttivo della seta erano: la macerazione, (nella quale i bozzoli venivano immersi in bacinelle contenenti acqua saponata alla temperatura costante di 60°); la scopinatura, (con una spazzola morbida si battevano i bozzoli per estrarne i capifili); la trattura, (consisteva nel riunire insieme e saldare un certo numero di bave); la binatura e torcitura, (lavorazioni al filatoio); alle quali seguivano la sbiancatura e la tintura della seta.


Prima dei restauri di oggi, l’edificio, pur apparendo complessivamente in discrete condizioni, era in realtà, stato profondamente lesionato in più zone -nelle sue strutture portanti- a causa di una frana che ne aveva ormai reso precaria la stabilità. All’epoca, il suo piano terra era adibito a magazzino, mentre al piano soprastante (di circa quattrocento mq.), veniva trattata la seta. In occasione del primo sopralluogo del Comune, sono state rinvenute in loco delle testimonianze documentali. Esse, erano rappresentate da opuscoli scientifici, materiale cartaceo vario e libri mastri: ove venivano registrati i movimenti "in entrata" dei bozzoli, (provenienti da altre zone della provincia, dove l’allevamento del baco era praticato su larga scala), e "in uscita", della seta grezza, destinata ai mercati esteri per essere lavorata e tessuta. In una sezione del locale, erano ancora visibili le impalcature lignee a torretta (dette Pannalore), che sostenevano gli incannicciati ove veniva posto il bozzolo. Purtroppo, nessun macchinario o parti di esso, (destinati alla “trattura”), è stato ritrovato, quale testimonianza del ciclo produttivo.
In molti si chiedono da tempo: quando avverrà l’inaugurazione della nuova Filanda? Oppure, quale sarà la finalità ultima di questo grande fabbricato? Lo scorso sette gennaio, ho girato (telefonicamente), queste domande al primo cittadino Avvocato Gianni Miasi, il quale perentoriamente ma sinteticamente mi ha risposto: “Prima di tutto, aspettiamo che venga data, da parte della Commissione di Vigilanza, l’idoneità statica e quindi l’Agibilità”. E io: e quanto tempo potrà ancora trascorrere perché ciò avvenga? “Circa quindici/venti giorni”. Sindaco, e quali saranno i primi utilizzi dei locali? “A Febbraio, ci sarà una mostra di abiti da sposa e poi, Nello Calabrò istituirà il Film Festival".

Quindi, per poter meglio relazionare i nostri lettori su quanto già mi aveva accennato il Sindaco Miasi, ho pensato bene di fare (qualche giorno dopo, nel mio studio), un breve intervista anche al regista Calabrò.
Nello, cosa mi puoi dire di specifico sul vostro prossimo Film Festival? “Stiamo cercando di iniziare la seconda edizione del Festival nei locali della Filanda, probabilmente lo faremo a fine Marzo. Ma prima di spiegarti ciò, gradirei raccontarti brevemente chi siamo!”
Prego!La nostra Associazione, (Jonio Olimpia) è stata istituita l’anno scorso. Siamo dieci ragazzi (fra Roccalumera, Santa Teresa e Nizza), il nostro obiettivo è promuovere manifestazioni ed organizzare eventi di carattere culturale e sportivo. Il Presidente è Roberto Scala di Nizza, dove l’associazione ha sede legale. Dove si è svolta la vostra Prima? La prima manifestazione che l’Associazione ha promosso è stato un “Festival Nazionale dei Cortometraggi” (che si è tenuto verso metà Settembre 2007), ha avuto la durata di quattro giorni, durante i quali, sono stati proiettati 33 cortometraggi (ma i concorrenti selezionati, erano stati ben 124), provenienti da tutta Italia. Una giuria popolare, (composta da appassionati scelti fra il pubblico in sala), ha votato come miglior film “Tana libera tutti”.
Ma, torniamo al prossimo evento in Filanda: “Rispetto all’anno scorso, in questa occasione abbiamo pensato di avvalerci di una giuria qualificata, di addetti ai lavori".
E, in futuro? "Si è pensato di fare diventare la manifestazione “Jonio in Corto”, un appuntamento annuale che cresce".

L’amico regista Calabrò, (che ringrazio ancora per il contributo informativo datoci), non è voluto entrare nel merito di cosa potrà essere la gestione e la programmazione della Filanda, ma certo è, che una struttura di tali proporzioni meriterebbe una accurata gestione ed un calendario (mese per mese), delle manifestazioni. Inoltre, (a mio avviso), poiché la Filanda stessa non è che un “tassello” di quel mosaico costituito dalle nuove attrazioni turistiche roccalumeresi, bisognerà necessariamente mettere “in rete” l’insieme “Arte e Turismo-Balneare, con Cultura e… Centro-Benessere, ove attirare una clientela sempre più vasta, sebbene sempre più esigente e variegata.

sabato 3 gennaio 2009

Roccalumera, l'ex filanda è stata restaurata






Roccalumera (ME): Due, sono essenzialmente i Monumenti veramente storici di Roccalumera. Il più rappresentativo, era e rimane la Torre (detta) Saracena. L'altro Monumento storico, invece, è l'antica Filanda Papandrea. Luogo dove decine di donne lavoravano la seta. La Seta vera, quella che proveniva dall'allevamento del Baco da Seta e dalla coltivazione delle foglie di Gelso. Tanti anni sono trascorsi, le fibre sintetiche hanno reso non più conveniente una tale produzione e così, l'antica filanda fu abbandonata. A Roccalumera erano due gli stabilimenti della Seta, uno, (lo ricordo anch'io, quando), prima di essere demolito, era stato per anni riutilizzato come officina per un elettrauto.

Oggi, con i restauri, inziati circa cinque anni fa, si è voluto valorizzare quanto di buono e di storico, i nostri e le nostre antenate ci hanno lasciato. L'ex Filanda, diventerà un centro Congressi, ma anche un Museo della Seta e chissà quanti altri utilizzi pratici ed utili al paese potra avere. La Filanda, sarà al centro di un'Area Culturale a vocazione Turistica. Attorno ad essa, nasceranno tante realtà, che (si spera), concorreranno ad attirare nuovi turisti ta ogni parte della Sicilia, del'Italia, e... (senza esagerare), del Mondo.

In queste foto potete vedere, l'EX FILANDA. In 1) la foto in alto, riassume l'insieme di: com'è oggi (restaurata), di com'era al suo interno prima e... alcune delle tante fasi di restauro e consolidamento delle strutture; 2) nella foto sotto, invece, potete vedere una fase di lavoro.
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(Consolidamento strutture) Taglio della parete ______________________________________________________
GUARDA il video: La Valle d'Agrò e l'Abbazia dei SS. Pietro e Paolo
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