martedì 20 maggio 2008

Restauro strutture lignee antiche


















(Fonte: MAPEI) Nella maggior parte degli edifici antichi, sono presenti strutture lignee che hanno un'importante funzione statica, ma anche un elevato valore storico e artistico. In passato, le strutture lignee sono state spesso sostituite con altri materiali sulla base di troppo speditive valutazioni di natura tecnica od economica, anche con conseguenze gravi in certi casi. Ma è ormai accertato che il loro restauro, se correttamente progettato ed eseguito, consente di soddisfare le diverse esigenze tecniche riducendo al minimo l'alterazione dell'autenticità dell'impianto originario, senza far lievitare il costo dell'intervento. Numerosi esempi testimoniano la possibilità di intervenire in maniera rapida, efficiente ed esteticamente gradevole, conservando le strutture lignee originali dell'edificio (Tampone, 1996; Ceccotti et al, 1998). Di conseguenza, un numero crescente di proprietari e progettisti si orienta verso la conservazione delle strutture lignee.
.
Uno dei problemi principali che il progettista si trova dunque ad affrontare è la valutazione dello stato di conservazione delle strutture lignee, al fine di impostare correttamente le verifiche e la progettazione dei successivi interventi. Una buona indagine diagnostica, attraverso la valutazione delle qualità del materiale e la localizzazione e quantificazione delle varie forme di degrado, permette di conoscere in maniera oggettiva lo stato di conservazione e la capacità portante residua sia dei singoli elementi che della struttura nel suo complesso. Tali informazioni sono un supporto indispensabile per il progettista e facilitano una razionale programmazione del lavoro in cantiere con notevoli vantaggi di ordine pratico ed economico, ad esempio riducendo al minimo gli imprevisti in corso d'opera.


Normalmente, una buona indagine diagnostica consente un risparmio di tempi e materiali ampiamente superiore al proprio costo, e consiste in:

1) ispezione visiva, per la descrizione particolareggiata di ciascun elemento (specie legnosa; caratteristiche geometriche; classe di qualità resistente; sezioni critiche o di minima resistenza; dissesti ecc.);

2) eventuali analisi strumentali di tipo non distruttivo, finalizzate a quantificare l'estensione e la gravità delle alterazioni dovute al degrado biologico anche nelle parti non in vista o inaccessibili, senza richiedere lo scalzamento delle testate;

3) elaborazione in forma grafica (Figura sopra) per l'esecuzione delle verifiche strutturali e la progettazione secondo le normative applicabili (DM LL.PP. del 16/01/1996; DL n° 490 del 29/10/1999).
________________________________
Impianti FOTOVOLTAICI a costo zero
Clicca QUI'

Se vuoi scrivermi: geometra_bonarrigo@virgilio.it

Nessun commento: