mercoledì 30 settembre 2009

Informazioni dallo studio del Rag. Francesco Vito (1)

Sequestrata la casa donata alla moglie per i guai con il fisco
"Può e va sequestrata l’abitazione donata alla moglie dall’imprenditore che sa di essere indebitato con il fisco. Non solo. Anche lei risponde del reato di sottrazione fraudolenta di beni al pagamento delle imposte.Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 36838 di ieri, ha confermato il sequestro di un appartamento donato da un imprenditore di Santa Maria Capua Vetere alla moglie."
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Manovra fiscale d'estate
In un comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi descritte le principali misure contenute nel decreto legge.
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Approvato da Palazzo Chigi il provvedimento che contiene una serie di interventi finalizzati a fronteggiare l’attuale congiuntura economica. Sono misure a sostegno delle famiglie e delle imprese, di intensificazione dell’attività di contrasto alle frodi fiscali, di contenimento della spesa pubblica. A illustrarle una nota stampa diramata oggi dopo l’ultimo Consiglio dei ministri.
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Lavoro e famiglie
In primo piano gli interventi a favore del lavoro, come il rientro anticipato dei cassaintegrati e l’erogazione, in un’unica soluzione, dei sussidi per l’autoimpiego. I lavoratori cassaintegrati, inoltre, potranno essere utilizzati per periodi di tempo limitati e retribuiti attraverso voucher.Se da una parte si fanno più difficili i tempi per i falsi invalidi, dall’altro si semplifica e velocizza la procedura per la concessione delle prestazioni di invalidità civile.Aboliti, a sostegno dei redditi più bassi, i ticket sulla medicina specialistica e ridotti, a favore delle famiglie e delle imprese, i costi dell’energia.
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Imprese
Tra le novità in favore delle aziende, anche la detassazione degli utili reinvestiti in macchinari, l’accelerazione dell’ammortamento dei beni strumentali e l’incremento delle compensazioni dei crediti d’imposta. Piede sull’acceleratore e tempi certi, inoltre, per i pagamenti alle ditte da parte delle pubbliche amministrazioni che hanno ricevuto forniture e appalti.
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Lotta all’evasione e riscossione
Altro punto centrale della manovra è la lotta all’evasione, all’elusione nazionale e internazionale, con interventi mirati a contrastare il fenomeno dei paradisi e arbitraggi fiscali e a intensificare le collaborazioni con gli altri Paesi. Prevista una task force GdF/Entrate per rendere più incisiva l’attività di controllo nei riguardi degli illeciti tributari. Tra le misure indicate anche un potenziamento dell’attività di riscossione e interventi sulle assunzioni per il contenimento della spesa pubblica.
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Cambiali, dal 6/12 si cambia. - Comunicato stampa delle Entrate.
Sulla scia del processo di semplificazione l'Agenzia delle entrate ricorda che, come previsto dal dm 26 Maggio 2009, a partire dal 6 Dicembre 2009 le marche (in lire, lire-euro ed euro) e i foglietti di carta bollata per cambiali (in lire-euro ed euro) non potranno più essere utilizzati (non saranno nemmeno rimborsati). Il loro posto sarà preso dai contrassegni telematici (insieme ai foglietti privi di valore su cui devono utilizzarsi) rilasciati dai tabaccai.
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Italia Oggi - 22 Luglio 2009, pag. 37 - Cambiali, dal 6/12 si cambia.
Il Sole 24 Ore - 22 Luglio 2009, pag. 31 (Norme e Tributi) - Vecchie marche fuori corso dal 6 dicembre.
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Emanata la circolare per fruire del bonus fiscale del 36% sui mobili ...
Il bonus mobili gioca d'anticipo sul 36%. - Circolare sullo sconto fiscale per gli acquisti.
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La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 35/E del 16 Luglio 2009 fornisce le indicazioni in merito all'agevolazione Irpef per l'acquisto di mobili, elettrodomestici ad alta efficienza energetica (di classe non inferiore ad A+), apparecchi televisivi e computer ex art. 2 del decreto legge n. 5 del 10 Febbraio 2009 (lo sconto fiscale consiste in una detrazione dall'Irpef lorda del 20% delle spese sostenute nel periodo compreso tra il 7 Febbraio 2009 e il 31 Dicembre 2009).
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Nella circolare si legge che l'acquisto deve avvenire in quel periodo, senza considerare che la norma parla di spese "sostenute". Per le persone fisiche, invece, vale il principio di cassa, pertanto l'acquisto non deve necessariamente effettuarsi nell'arco del suddetto periodo (in esso bisogna soltanto effettuare il pagamento tramite bonifico bancario).
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I beni oggetto di agevolazione devono servire ai fini dell'arredo di un immobile oggetto interventi di recupero del patrimonio edilizio - manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia - iniziati non prima del 1° Luglio 2008 (si farà riferimento alla data di inizio lavori indicata nella Comunicazione inviata al Centro operativo di Pescara) e per i quale si usufruisca della detrazione del 36%.
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Il contribuente che vuole fruire del nuovo beneficio fiscale deve aver prima effettuato tutti gli adempimenti necessari per fruire del beneficio del 36% e sostenuto le relative spese.
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La detrazione del 20% è ammessa entro un limite di spesa di 10.000 euro, a prescindere dalla tipologia di arredi acquistata e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
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La detrazione è ancorata agli immobili: il bonus si riferisce a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
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Per ottenere lo sconto è necessario che per l'acquisto dei beni interessati il pagamento avvenga tramite bonifico bancario o postale.
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Con la macchina in leasing (o locazione) patenti al sicuro
Patenti più al sicuro con la macchina in leasing. È infatti illegittima la decurtazione dei punti a chi ha preso l'auto in concessione finanziaria se l'agente non lo ha fermato accertandosi che fosse lui al volante.Con la sentenza n. 20611 del 24 settembre 2009 la Cassazione dà ragione a un automobilista, rovesciando la decisione di merito, ed equiparando chi prende la macchina in leasing a chi, invece, ne è proprietario.Insomma la Suprema corte fissa regole ancora più rigide sulla possibilità di decurtare i punti della patente quando non c'è stata, da parte dell'accertatore, la contestazione immediata dell'infrazione.
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Sempre responsabili i prestanome dei conti bancari
Attenzione a fare i prestanome dei conti bancari gestiti da un familiare o da altri. Infatti chi si intesta un conto corrente ne risponde sempre personalmente verso gli illeciti fatti ai terzi, anche se completamente ignaro delle operazioni scorrette.Con la sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009 la Cassazione ha delimitato l’ambito di operatività dell’intestazione fiduciaria, sottraendo da questo istituto tutti i casi in cui, anche per motivi commerciali, ci si intesti il conto bancario di fatto gestito da un parente.
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lunedì 28 settembre 2009

Nanni Ricevuto. Niente sviluppo jonico senza viabilità sicura

Il 25 Settembre, in un'intervista rilasciata (presso il "Palazzo dei Leoni" di Messina) al Presidente della Provincia Nanni Ricevuto agli inviati del sito "COMUNEMIO", fra i vari argomenti trattati si è parlato di viabilità fra i vari Comuni jonici e anche di una presunta passerella avutasi (al dire del Sindaco di Gallodoro) in occasione dei sopralluoghi fatti dallo stesso Presidente sui siti investiti dai recenti eventi calamitosi che hanno messo in ginocchio maggiormente i Comuni collinari interrompendo con frane e smottamenti la viabilità di diversi paesi.

Secondo il Presidente Ricevuto, "la Provincia di Messina necessita non più di interventi tampone come una Croce Rossa -parole sue - ma di un Piano Organico per l'assetto idrogeologico. Infatti - ha continuato Ricevuto - non ha senso parlare di sviluppo economico e di turismo, in un territorio vasto, scarsamente collegato e anche insicuro". Intanto si continua a parlare di porticcioli turistici che anche Ricevuto ritiene utili allo sviluppo. Boh!

Il Presidente della Provincia, ha inoltre attenzionato un recente intervento fatto - fra i tanti presenti - dal Sindaco di Roccalumera a proposito della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Ponte che, secondo l'Avv. Miasi, qualora si realizzasse, bisogna fare in modo che venga costruito utilizzando manodopera specializzata del nostro territorio e non piuttosto dai soliti gruppi del nord. Su quest'ultimo tema, vi ho relazionato in occasione della Conferenza Stampa rilasciata dallo stesso Miasi presso l'alula consiliare del Comune di Roccalumera ai giornalisti jonici.

Mancata pulitura del torrente Pagliara

E veniamo ad una polemica lunga come il romanzo delle "Mille e una notte". Tira e tira, a contrapporsi al sentimento di modesta derivazione Cristiana del sottoscritto più volte proposto quale soluzione, non rimane (nel paese di Roccalumera), che una gretta politica sempre uguale a se stessa, dove le contrapposizioni fra maggioranza ed opposizione comunale non sono mai costruttive e mantengono spesso quei toni polemici se non addirittura offensivi che solo ad una cittadinanza ingenua possono apparire seri.

In uno degli innumerevoli comunicati stampa proposti dal capogruppo di minoranza Giuseppe Campagna (ma adesso si firmano tutti i componenti), è stata attenzionata - fra l'altro - la mancata pullitura del torrente Pagliara che ha poi portato - in occasione delle recenti piogge - alla discesa delle acque e detriti che hanno ostruito i passaggi al di sotto della bretella provocando esondazioni che la hanno resa inagibile. In effetti, chi meglio di me (che vivo a dieci metri dalla bretella fra Roccalumera e Furci) può sapere che effettivamente la pulizia periodica del torrente, così come in altri Comuni, non è stata fatta nei due anni precedenti e quindi il livello del greto dello stesso torrente si è via via innalzato. Ebbene, restituendo un pizzico della malcelata ironia che Campagna ha riservato ai suoi interventi in Consiglio Comunale in questo anno e più di... lavoro... potrei dire, accompagnato in questo dalla mia famiglia, che gli siamo grati per l'interessamento. "Caro Pippo, questa volta hai proprio colto nel segno. Anzi, se mi dai una mano, alla prossima occasione che quel cattivo di Miasi non 'ci' ascolta e lascia il 'nostro' torrente pieno di rifiuti, ci prendiamo una pala ciascuno ed una cariola e andiamo noi stessi a pulire. Gli facciamo vedere noi a Miasi".

In effetti, qunto dichiara Pippo Campagna nel suo recente comunicato stampa è vero. E' cioè vero quanto gli ha risposto il Sindaco Miasi in occasione delle sue presunte sollecitazioni sul tema, e cioè che: la pulitura dei torrenti può essere predisposta dai Sindaci solo con previa autorizzazione della Provincia. Ciò corrisponde con quanto dettomi in faccia da diversi ingegneri del Genio Civile di Messina in occasione del mio personale bliz nei loro uffici. Burocrazia, insomma? E' pur vero che, da quando il giorno successivo a quello in cui si sono verificati gli eventi calamitosi, ruspe, escavatrici, bob-cat e camion sono in azione ininterrottamente da cinque giorni, anche di Domenica, anche adesso alle ore 21:30 (ora nella quale io sto scrivendo questo pezzo). Ripeto, chi meglio di me (e di coloro che dormono con l'ncubo lo scorrere delle acque del torrente nell'orecchio), può sapere quanto alto sia il rischio.

Qualche mese fa, quando affermai che la Torre Saracena è chiusa da anni, qualcuno mi rispose sul blog: "e lei, cos'ha fatto per il turismo di Roccalumera?". Lasciamo perdere cosa ho poi risposto io e ritorniamo alla "bretella". Ogni volta che un Sindaco manca di puntualita, realizza interventi in modo disordinato o usa astuzie da politico, in primis la minoranza è chiamata a fare essa stessa, non già sterile critica da bar, ma interventi risolutivi, se necessario pressioni presso i vertici di partito, della Provincia e della Regione se non addirittura a Roma. E' facile dare martellate DOVE IL MURO E' BASSO. "E tu, consigliere Campagna, cosa hai fatto per il Torrente Pagliara?"
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venerdì 25 settembre 2009

Su Jonia News, vi ho illustrato le nuove opere su Roccalumera

Cari amici lettori (dei blog "IOGEOMETRA" e di "ILGRIDO") del territorio jonico...
Il mio amico Massimo Cicala direttore di JONIA NEWS, mi esorta mese per mese a pubblicizzare il giornale che tra l'altro a Settembre è uscito in ritardo...

Accetto ben volentieri di farlo e non tanto perché collaboro orgogliosamente con la rivista, ma perché credo che Massimo meriti il sostegno di tutti anche del semplice acquisto del giornale...

JONIA NEWS mi sembra l'unico giornale che ha il coraggio di polemizzare sulle tante cose che non vanno sul territorio. Inoltre, potrete darmene ragione, è l'unico che cerca di elevare il livello culturale della riviera già di suo disastrata, a differenza di qualche altro foglio che sa fare soltanto gossip di bassa lega...

Su JONIA NEWS, scrivo da più di due anni. Fra i temi da me trattati, ci sono dalla Spiritualità alla difesa dell'Arte, dalle interviste a Sindaci Jonici, fra i quali: Miasi (Roccalumera), Di Tommaso (Nizza di Sicilia), Onofrio Rigano (Casalvecchio Siculo), il progettista dell'albergo (ormai in fase di ultimazione) di Roccalumera, Arch. Della Scala, il regista e drammaturgo Tino Caspanello, il regista Nello Calabrò... Vi ho dunque illustrato i lavori di consolidamento e riqualificazione, svolti sui ruderi dell'ex mattatoio comunale (divenuto oggi splendido Centro Sociale) ancora a Roccalumera, e perfino i miei personali lavori, relativi alla sistemazione delle vie circostanti lo stesso Centro Sociale. Per non parlare del restauro e riqualificazione dell'antica Filanda Papandrea, oggi vero "Palazzo della Cultura" e punto di riferimento jonico per convegni culturali, festival del cortometraggio, esibizioni di canto, poesia e quant'altro utile allo sviluppo turistico-occupazionale di un territorio che è quello jonico e non solo.

C'E' TANTO, TANTO DA FARE ANCORA: Sperando di poterVi informare a breve su nuove interessanti Opere avviate dalla amministrazione roccalumerese (e di tutte le amministrazioni del territorio), dopo una interruzione del percorso a causa dalla crisi mondiale e delle ristrettezze della Provincia e della Regione Sicilia stessa. Dunque, Vi invito sia come giornalista (ancora in erba) che come Geometra, a segiurci nei mesi a venire e negli anni che verranno. Grazie per il consenso accordatoci e per la simpatia dimotratami.
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venerdì 18 settembre 2009

Antichi mestieri. 'U SCARPARU (il calzolaio)

Negli anni '50 in tutti i paesi della nostra isola esercitavano questa attività parecchi calzolai a cui il lavoro non mancava mai. Oggi, a praticare questo mestiere, sono rimasti solo alcuni artigiani, e mi sa che nel giro di qualche anno scompariranno anche queste poche botteghe che ormai si limitano solo a rifare suole e tacchi.
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Proprio nell'immediato dopoguerra, chi possedeva delle vere scarpe (c'era perfino chi al posto di esse indossava "i baccùzzi", pezzi pi copertone d'auto legati ai piedi col fil di ferro o addirittura si camminava scalzi - "a 'ppedi ì fòra"), se queste erano rotte si andava a rattoparle sotto e anche sopra d 'U SCARPARU. Ma "u scarpau" realizzava anche le scarpe su misura, e ciò era un lusso assoluto perchè tranne che prodotte da lui non se ne trovavano in giro.
Incominciamo ad esaminare il lavoro che 'u scarparu doveva affrontare per portare a termine un paio di scarpe, e l'utilità dei vari attrezzi.
Sul desco, un tavolo basso di legno chiamato anche 'a banchitta, venivano posti gli attrezzi che si usavano più frequentemente: chiòva (chiodi), 'ncodda (colla), fòbbici o fròvici (forbici), fùmma, lèsina, raspa, spàcu, tàcci, ecc.

Egli iniziava il suo lavoro misurando, per prima cosa, la lunghezza del piede del cliente usando 'a staffa, per le altre misure adoperava 'u metru. Indossava 'u fantali, un grembiule di pelle oppure di stoffa resistente e tagliava per mezzo d'u trincèttu" (un attrezzo in acciaio affilatissimo) 'a pèddi, 'a fòdira e 'i sòra, lapelle le fodere e le suole necessarie. Poi, affusolava lo spago e fissava alle due estremità 'i 'nzìti, setole di maiale o di cinghiale per infilarlo meglio nei buchi delle suole e passava sopra 'a cìra vergini oppure 'a picirèca, la cera vergine oppure la pece greca per farlo scorrere più facilmente nei buchi e incominciava a cucire. Per mezzo della lesina, faceva dei buchi nella pelle, la cuciva con la fodera e la sistemava, con chiodini piegabili chiamati simenzi o tèchis, sopra 'a furma, arnese di legno. Con un oggetto simile ad una spazzola, di forma ridotta, chiamato 'u cardu, fornito di piccoli chiodi sporgenti, puliva le suole per incollarle prima della cucitura.

Per ogni operazione posedeva gli strumenti adatti:
'A LESINA, attrezzo col manico in legno e punta ad ago in acciaio, era dritta, storta e 'a canàli, la prima serviva per fare i buchi nelle tomaie e cucirle nella pelle, la seconda, con punta curva, per fare i buchi nelle suole e la terza, con la punta incavata, per bucare la gomma. 'A FURMA, attrezzo di legno di varie misure, serviva per modellare la scarpa; 'U FERR'I BATTIRI, un ferro di forma particolare, sul quale veniva battuta la suola per renderla più fitta e tenere meglio i chiodi; 'U FUSU, attrezzo di ferro, serviva per filare o afusolare lo spago; 'U MARTILLUZZU, martello di ferro, di forma allungata, era adatto per mettere i chiodini nei tacchi delelle scarpe delle donne; L'OTTACI, oggetti di lamiera, avevano la funzione di fermare più saldamente una cucitura; 'U PED'I PORCU, attrezzo di ferro, riscaldato serviva rifinire le scarpe, passando le cera turca; 'U PIRCIATURI, attrezzo di ferro, serviva per fare buchi di varia misura; 'A RUTINA, attrezzo di legno che finiva con una ruota di ferro, serviva per segnare i punti che dovevano essere dati alla stessa distanza; 'A STAPPA, attrezzo formato da una striscia di tela smeriglio fissata su una base di legno, serviva per affilare 'u trincettu; 'A TACCIA, chiodo particolare con la testa larga, si adoperava per rinforzare e consumare di meno le suole delle scarpe, una sorta di tacchetti da calcio; 'I ZIPPI, chiodini di ferro per tutti gli usi, in special modo per montare le scarpe sopra 'A FURMA; Infine, sistemati i tacchi, la scarpa veniva lucidata passandovi sopra, per mezzo di una spazzola, 'U CIROTTU, una crema protettiva colorata. Il lavoro era completo.
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mercoledì 16 settembre 2009

Sciglio. Dal venerdi, si festeggiano i SS. Cosma e Damiano.





















CLICCA sulla foto per vedere il VIDEO

Il 18 Settembre 2009 a Sciglio frazione di Roccalumera, avranno inizio le celebrazioni in onore dei Santi Cosma e Damiano, protettori della Comunità, alle ore 19.00 inizierà il novenario di preparazione alla festa, e alle 19.30, il parroco don Gaetano Murolo celebrerà la santa messa durante la quale il simulacro dei Santi verrà traslato dalla cappelletta dove viene custodito durante tutto l’anno, per essere esposto alla venerazione dei fedeli. Di notevole importanza sarà la veglia in piazza Monumento ai Caduti, che si svolgerà a partire dalle ore 19.00 del 24 Settembre, quando vi verrà trasportato il Simulacro dei Santi Cosma e Damiano, per restarvi tutta la notte, e il giorno seguente, quando dopo la celebrazione Eucaristica nella quale sarà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi, verrà riportato in Chiesa. Il culmine dei festeggiamenti sarà Domenica 27 Settembre, con le sante messe ad ogni ora a partire dalle 5.00 del mattino, alle ore 11.00 quando verrà celebrata la Messa Solenne. In serata alle ore 18.30 si svolgerà la processione del Simulacro per le vie del Paese, con Santa Messa in piazza Fleming. Per tutto il periodo dei festeggiamenti sarà visitabile nei locali della canonica parrocchiale una mostra di immagini e di oggetti sacri a ricordo del 125° annivesario del simulacro dei Santi Cosma e Damiano, opera del 1884 dello scultore Francesco Lo Turco da Gallodoro. I Festeggiamenti saranno anche arricchiti da varie manifestazioni esterne. Così anche quest’anno la comunità di Sciglio si prepara ad accogliere i pellegrini provenienti dai paesi viciniori, e con essi intende manifestare l’attaccamento e il sentimento di devozione che nutre verso i suoi Santi Protettori.
Il Comitato Parrocchiale
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PARROCCHIA SANTI COSMA E DAMIANO
SCIGLIO DI ROCCALUMERA
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEI
SS. COSMA E DAMIANO
SETTEMBRE 2009
“La Comunità Parrocchiale di Sciglio celebra la festa in onore dei Santi COSMA e DAMIANO, momento significativo di fede. I Santi, sono nostri amici e ci aiutano ad approfondire il dialogo con DIO, il vero e unico medico delle nostre anime”
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MANIFESTAZIONI RELIGIOSE
VENERDI 18 SETTEMBRE
Ore 19.00 – Rosario e Novena
Ore 19.30 – S. Messa con uscita del Simulacro dei Santi Cosma e Damiano dalla Nicchia.
DAL 19 AL 23 SETTEMBRE
Ore 19.00 – Rosario e Novena.
Ore 19.30 - S. Messa.
GIOVEDI 24 SETTEMBRE
Ore 18.00 – Rosario e Novena.
Ore 18.30 – S. Messa.
Ore 19.00 – Il Simulacro dei Santi Cosma e Damiano sarà portato in Pellegrinaggio alla Piazzetta del Monumento dei Caduti. Inizio della lunga preghiera dal tema: “BEATI QUELLI CHE SOFFRONO”. L’iniziativa dovrebbe facilitare il raduno di tanti Devoti, soprattutto ammalati, anziani, disabili, perché potranno accedere direttamente con le vetture allo spazio ampio, pianeggiante e senza barriere architettoniche dove sosterà il Simulacro dei Santi Patroni.
Ore 19.30 – I MISTERI DOLOROSI – Rosario meditato. Turni di preghiera per l’intera notte.
VENERDI 25 SETTEMBRE
Ore 19.30 – Celebrazione Eucaristica con la Liturgia del Sacramento dell’Unzione degli Infermi e, subito dopo, Pellegrinaggio dei Santi Patroni dalla Piazzetta del Monumento dei Caduti alla Chiesa con la FIACCOLATA per la Pace.
SABATO 26 SETTEMBREFesta Liturgica
Ore 18.30 – Rosario e Novena
Ore 19.00 – Vespri Solenni
Ore 19.30 – Santa Messa
DOMENICA 27 SETTEMBREGiorno della Festa
Dalle 5.00 alle 10.00 – S. Messa ad ogni ora.
Ore 11.00 – MESSA SOLENNE
Ore 18.30 – Processione del Simulacro dei Santi Cosma e Damiano per le vie del Paese. Al rientro sosta in Piazza Fleming con Celebrazione Eucaristica e preghiera ai Santi Patroni.
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Nei giorni dei festeggiamenti nei Locali della Canonica sarà visitabile una mostra di immaggini e oggetti sacri a ricordo del 125° anniversario del Simulacro dei Santi Cosma e Damiano.
IL COMITATO INTERNO
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MANIFESTAZIONI RICREATIVE

SABATO 26 SETTEMBRE
Ore 21.30 – Spettacolo Canoro a cura dell’Associazione Orizzonti.
DOMENICA 27 SETTEMBRE
Ore 9.00 – Giro per il paese della Banda Musicale di Fiumedinisi.
Ore 21.30 – Spettacolo Musicale offerto dal Circuito Mareventi.
Ore 24.00 – I Giochi d’Artificio concluderanno la Festa.
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La Banda Musicale di Fiumedinisi accompagnerà la Processione.
Le Luminarie sono a cura della Ditta ESSECI di Simone Castorina.
I Fuochi d’Artificio sono a cura della Ditta Tumore.
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martedì 15 settembre 2009

Jonio in Corto 2009. Vincitori e motivazioni

Devo ammetterlo, questa edizione 2009 (la seconda) di JONIOINCORTO, è statà la prima rassegna di cortometraggi a cui io abbia assistito. Sono rimasto entusiasta al punto di voler essere presente a tutte e tre le serate. E dire che ho dovuto fare la spola con un mio impegno annuale. Che dire dei venti "corti" selezionati visti? quasi tutti ben strutturati, di livello medio alto. Molti di essi, certamente superiori come contenuto a certo cinema commerciale. Io stesso, generalmente attento al dettaglio di ogni cosa, devo ammettere che alla prima proiezione di "Sofia" non ci avevo capito granchè. Mi permetto di dedicare due righe di commento a ciascuno "corto", giudizi personali che aggiungo alla lista dei cinque premi della giuria, (sperando che nessun regista si offenda, poichè io parlo da semplice spettatore).

Dal sito ufficiale
Vincitore Jonio in Corto 2009
Sofia
di Carlo Sironi (RM) "Per la maestria esercitata nella delicata arte del racconto, rivelando con un esemplare uso della rarefazione il segno di un sicuro talento"
Cosi ho "letto" le trame dei vari corti
SOFIA
- Realtà tristissima l'autismo. Realtà ancora più triste - se mi consentite - l'incomunicabilità all'interno dell'intera famiglia. L'esposizione psichica del regista, offre spunti di riflessione forti. Sofia è silenziosa, ma comunica il suo disagio attraverso i gesti ed i giochi. La sorella immagina quanto bello sarebbe stato parlarle. Il padre preclude la vera libertà anche alla figlia sana. Quando in quindici minuti c'è un film intero.
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Premio Miglior Attore
Orlando Rudnicki (Io parlo! di Marco Gianfreda - RM)
IO PARLO - L'ho subito considerato come "la sintesi di un film commerciale, nel quale il livello recitativo dell'attore ragazzino - poi premiato dalla giuria - mi è subito parso spontaneo e ben al di sopra del contesto altrimenti piatto, in cui si svolge la storia".
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BUON COMPLEANNO MAMMA! - Fra film e spot contro gli incidenti sul lavoro. Mi ha subito colpito nella sua tenerezza e intimità d'affeto madre-figlia, per poi rattristarmi nell'animo allorchè ho appreso che la pur fugace presenza della figura materna era da considerarsi impossibile alla figlia. Il sacrificio della cosiddetta classe operaia è tema attualissimo, così come l'alto rischio sicurezza da contrapporre spesso a scarsa retribuzione e facilità di licenziamento.
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EMOZIONI SENZA BARRIERE - Molto più per il tema che per la esposizione cinematografica, questo corto mi ha offerto ancora l'occasione di riflettere sulla bellezza del creato e sulla grandezza che essa offre ad ognuno di noi. Il personaggio diversamente abile della storia, nel suo volo col paracadute ha espresso decuplicandola l'emozione che ognuno potrebbe o vorrebbe provare in particolari imprese.
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NEG - Vista in modo emozionale in questo brevissimo corto la tragedia di una ragazza a cui hanno pronosticato una vicina e sicura morte, ciò che più mi ha sollevato è come l'evidenziazione del coraggio della protagonista possa insegnare a ciascuno di noi a vivere la vita in modo intenso e completo.
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Premio Speciale della Giuria
Vietato fermarsi di Pierluigi Ferradini (BA) "Per il modo originale, ironico e formalmente impeccabile con cui rielabora la stanca parabola della dismissione delle ideologie"
VIETATO FERMARSI - Apparentamente un inizio normale, dove il giovane si alza prestissimo per andare a zappare ed il nonno ormai stanco riposa, ma poi, nella fotografia ingiallita dei valori del passato contrapposta alla misera ricerca dei più basilari diritti dell'individuo soffocati dalla noncuranza dell'altro, ho riscontrato una effettiva verità, fra l'altro ben esposta.
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Categoria Tecnica per il tratto grafico e l'animazione
Lorenzo Vacirca di Nico Bonomolo (PA)
LORENZO VACIRCA - A primo acchito, appreso che si trattava di un cartone, sono partito dalla più bassa delle considerazioni personali, ma poi, apprezzando via via - anche nella paradossale esposizione comica - i contenuti, mi sono ricreduto. Il personaggio che attraversa nei dodici minuti del corto ben due epoche con rispettivo cambiamento di approccio alla vita ed al lavoro, offre al pubblico una riflessione popolare seria e attuale.
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NON VEDO L'ORA DI GIOCARE - Nella sintetica presentazione in ambito familiare di un ragazzo prodigio - poi divenuto campione del mondo del Poker - questo corto è solo riuscito a darcene una simbolica immagine ai suoi albori. Nulla di più.
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FUERA - La realtà dell'omosessualità vista all'interno di una storia familiare un po' particolare. Scene di vita notturna. L'attrice principale è una scrittrice, proprio il figlio è l'ispiratore del filone di un suo libro. Una presa d'atto di uno dei volti della società moderna.
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Premio Miglior Attrice
Monica Lucivero (Se ci dobbiamo andare andiamoci di Vito Palmieri - BO)
SE CI DOBBIAMO ANDARE ANDIAMOCI - Confronti culturali, linguistici, integrazione. Proprio in un momento in cui la globalizzazione mondiale ci porta ad aprire i confini geografici e mentali, questo corto ci riporta alla realtà più vera dell'incomunicabilità nord-sud. La storia si conclude a lieto fine, ma non sempre è così.
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IL MIO NOME NON E' IMPORTANTE - Un corto essenziale ma valido. La disabilità è spesso un peso che si raddoppia per chi la deve vivere ogni giorno, allorquando il mondo circostante e la famiglia stessa mostrano intolleranza. L'essere chiusi in casa per questo, toglie alla vita il suo basilare elemento: la liberta.
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LO SPECCHIO DI JONATAN - Unico corto giallo in rassegna, per me prevedibile l'epilogo, in quanto tale soffre di una succinta trama di base ma da il meglio di se nei dettagli... finali.
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PARI OPPORTUNITA' - Più che un corto uno spunto di recriminazione su una realtà vera. In se uno spot contro le sperequazioni uomo donna, soprattutto quando quest'ultima fa molti più sacrifici e vale ma non trova lavoro.
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IL CAPPELLINO - Da un dettaglio mesto ad una realtà cruda. Un cappellino quale "maschera" utile a celare una malattia che non è una colpa. La lente di questo regista ha osservato il percorso buono di una bimba, fatto di genitori amorevoli e di compagni di percorso occasionali, che però si infrange nell'ottusità di una classe di imbecilli. Tristemente attuale.
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BUONANOTTE - Fra realtà e favola, forse l'amore per i bambini del regista ha ispirato questo breve racconto. E' nella ricerca dei suoni che l'attore profonde l'impegno spasmodico per entrare nella dimensione della favola che vuole raccontare. Semplicità.
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L'UTERO AL DILETTEVOLE - Fin dal titolo che fa il verso ad una famoso modo di dire, il corto in esame mi ha trovato interdetto nella esposizione distorta di un valore "la maternità" (fra l'altro evidenziata nei suoi lati sofferenti), che più serio non potrebbe essere. Comica e sbragata, l'attrice principale fa del suo desiderio contrapposto ad un avverso destino una scelta di vita libertina. Per tale problematica (la sterilità), esistono esami medici e cure.
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IL MIO ULTIMO GIORNO DI GUERRA - Fra il comico e il reale, sognante nella effettiva esposizione cinematografica, il racconto che il nonno offre al nipote non è altro che "mettete i fiori nei vostri cannoni", poi puntualmente disilluso da una desolante scena di morte scaturita dallo scontro di due schieramenti ostili. Esposizione sommaria.
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DACCI UN (T)AGLIO - In soli tre minuti, se volevano fare ridere i due registi ci sono riusciti. Il doppiosenso è appreso, modesto tutto il resto. Potete fare di più.
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ZIBALDONE - Storia triste e leggera, che lascia quell'amaro in bocca tipico di chi compiange lo sfortunato. Zibaldone è u babbu du paisi, che sogna, che viene preso in giro da tutti, che è orfano di madre poi anche di padre. Una maschera verà? Se è così, una delle tante in una realtà ottuse, che molti crediamo a torto confinata al peggiore passato.
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sabato 12 settembre 2009

JONIOINCORTO II. Le due serate di proiezione












ROCCALUMERA - Festival Nazione del Cortometraggio. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Jonio Olimpia di Nizza di Sicilia con il patrocinio della Provincia Regionale di Messina e del Comune di Roccalumera. Oggi, vi parlero delle due serate avutasi presso l'antica Filanda. Venerdì 11-09-09 - dieci (in realtà 9, in quanto "vietato fermarsi" presentava dei problemi di audio ed è la sua proiezione stata rinviata al giorno dopo), sono stati i "corti" proiettati in sala, numerosissimo il pubblico presente. Variegati e ben strutturati i temi dei cortometraggi. Di seguito, cerchero di passarli in rassegna uno per uno. Iniziamo!

VENERDI' 11 SETTEMBRE 2009
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IO PARLO! (Premiato)
La regia è di Marco Gianfreda (RM) 2009, la durata di 20 minuti. Il corto racconta un storia di ragazzi, anzi una storia di coppie con l'intruso che non è altri che il fratello piccolo della fidanzata del protagista. Il ragazzino è appassionato di moto da enduro, dalla finestra della sua stanza osserva continuamente la moto del fidanzato della sorella, poi, avendo scoperto che lui ha... un'altra lo ricatta. "Io parlo" gli dice. Quindi gli chiede prima di essere preso a scuola con la moto, poi di esse portato a pescare. Ma, anche lei ha una storia con un'altro, il fratello sente tutta la telefonata. Intanto, il protagonista, che non vede l'ora di scrollarsi di dosso il piccolo ricattatore, si confida con un'amico, che gli consiglia di non rispondere più al telefono, si stancherà, gli dice. Scena finale, protagonista e piccolo sono seduti al parco, passano due belle ragazze, il ragazzino propone di abbordarle tutte e due.
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BUON COMPLENNO MAMMA!
La regia è di Daniele Santonicola (SA) 2009, durata 13 minuti. Storia fra il moralistico ed il drammatico, porterà il pubblico ad una profonda riflessione. Un nonna conduce per mano la nipotina, si fermano all'edicola per comprare una rivista, ma è il giorno del compleanno della mamma della ragazzina, ma eccola arrivare la mamma, si abbracciano, sono passati mesi dall'ultima volta che si sono visti. In una busta rossa, la figlioletta ha preparato un regalo, un disegno per la mamma, ma c'è tristezza nelle sue parole. Mamma, perchè mi vieni a trovare così di rado? La madre risponde che il lavoro la tiene distante, lavora ad una pressa che inscatola le lattine dei pelati, una macchina vecchia e pericolosa. e dice: Non ti preoccupare, se la mamma non potrà venire atrovare spesso come le tue compagne, sii forte.
Ad un tratto svanisce il sogno, e la nonna chiama la bambina per condurla a far visita alla mamma che, al cimitero giace perchè proprio quella maledetta pressa anni prima l'aveva uccisa. Nelle immagini finali, scorrono ritagli di girnali in cui sono infinite le testate che raccontano di morti sul lavoro. E' inutile dire che questo "corto" era dedicato a loro.
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EMOZIONI SENZA BARRIERE
La regia è di Lorenzo Muscoso (CT), 2008, durata 9 minuti. Un ragazzo, alla guida della sua auto viaggia verso qualcosa, raggiunge gli amici, sale sull'aereo per avventurarsi in qualcosa di speciale, un lancio con il paracadute in coppia con l'istruttore. E' un ragazzo disabile o meglio dicersamente abile. Scene di libertà di emozione pura. Il ragazzo rivivrà a lungo quei momenti. Tornando a casa alla giuda della sua auto, ci pensa ed è felice.
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NEG
Regia di Nicola Nocella (BA), 2009, durata 6 minuti. Regia di Nicola Nocella (BA), 2009, durata 6 minuti. Una ragazza corre per i prati e in mezzo agli alberi. Pensa tra se la diagnosi che le avevano dato per il suo tumore al seno. Al massimo quattro mesi. Ma da quei quattro mesi, sono trascorsi "tre mesi, quattro giorni e due ore". La vita continua, lei continua a viverla e... a correre.
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LA FOGLIA PERFETTA
Regia di Baolo Budassi Frajese (RM) 2008, 6 minuti. Storia fra il crudo realismo di giovani e di droga con slanci di poesia narrativa. Un ragazzo ed una ragazza stanno rapinando un negozio, la cassiera pigia l'allarme silenzioso, arriva la polizia, è scontro a fuoco lui muore, le viuene condotta in carcere. Sarà disintossicata. Tornata libera, conosce un nuovo ragazzo anche lui vittima della droga, ci sono le bolette da pagare, bisogna trovare un modo per fare soldi. Una sera lei chiede al ragazzo di provare il fumo. Lei colleziona fogli che raccogli in un album dalle pagine nere. Intanto qualcuno le fa trovare dei bigliettini nella casetta della posta: "sei bellissima". Intanto il ragazzo soffre l'ennesima crisi per la droga, poi muore. L'altro scrive ancora: "sei bellissima", lei raccoglie foglie. Un giorno lui le fa trovare nella cassetta... una piantina. Una nuova storia.
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LORENZO VACIRCA (Premiato)
Regia di Nico Bonomolo (PA), 2008, durata 12 minuti. Corto a cartoni animati, storia ironica e spesso paradossale ma che ripercorre l'evoluzione del consumismo della società moderna evidenziandone i lati negativi. Sicuramente gradevole. Un ragazzino è il personaggio principale della storia, questi ha un sogno, comprarsi quale potentissima auto da corsa, una cinquecento rossa. Ma ci vogliono i soldi, quindi va a lavorare nei posti più disparati, a lavare i vetri... agli aerei di linea, a fare da motore ad un'ascensore sul quale sale una attempata donna al ritorno dalla spesa, munge le vacche, taglia la carne per i ristoranti... con la motosega e, riempie così numerosissimi salvadanai. Ma un giorno la tecnologia soppianta le sue mansioni, le mucche vengono munte con la mungitrice, l'ascensore funziona a motore, il ristorante diventa per vegetariani. Che fare? Idea, porta tutti i mobili in strada e li vende. Finalmente compra la cinquecento e gira per la città fino a finire la benzina. Qualche tempo dopo un lampo risparmia la sua rossa, ma colpisce l'albero accanto che gli cade sopra. Scena finale, la attempata signora, mentre lui ha il braccio ingessato al collo, porta i fiori ad una tomba, sulla quale spicca la foto... della rossa cinquecento.
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NON VEDO L'ORA DI GIOCARE
Regia di Giacomo Mondadori, 2008, durata 6 minuti. Tratto da una storia vera, questo corto in bianco e nero racconta gli esordi di un bambino prodigio. diventerà da grande un campione di scacchi. Arriva una telefonata di una donna che parla in russo, in casa non c'è nessuno tranne il ragazzino, il ragazzo non sa parlare il russo ma la donna parla liberamente e il giovane dall'altra parte della cornetta ascolta. La donna russa chiude dicendo CIAO. Arriva finalmente la madre al ritorno dal supermercato con la sorella, il figlio racconta l'accaduto. Peccato dice la madre, erano anni che non la sentivo! poi, rivolgendosi ancora al figlio dice: chissà cosa avrà detto! E il ragazzo ripete tutto il discorso in russo a memoria fino al ciao. La madre conosce la genialità del figlio e gli taduce quelle parole. Poi il ragazzo va di la a giocare a scacchi, la sorella lo raggiunge. Tanto vince sempre lui anche con due mosse di vantaggio.
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FUERA
Regia di Michele Bertelli, (RN) 2008, durata 16 minuti. Storia tratta dal vero. Il tema è l'omosessualità. Un donna giornalista gira per locali gay alla ricerca di storie da pubblicare in un libro. Atmosfere soffuse, maschere di dark quinn, un ragazzo si sistema la corona da re in stoffa sulla testa. La giornlista intervista anche il proprietario del locale che le racconta la sua fanciullezza da diverso, mentre tutti e due sono seduti sui water del locale tuonante di musiche e stracolmo di pubblico. Finita la serata, la donna torna a casa, il portiere le bussa alla porta per chiedrle il favore di consegnare per lui un plico, poi le ricorda che il figlio di lei ha detto che dormirà fuori. Che faccia come crede, risponde la donna, è maggiorenne, e lo congeda. Così, mentre la caffettiera è sul fornello acceso e già borbotta, la donna seduta trova a terra quela corona di stoffa e indossandola rimane pensosa con una mano al mento.

SE CI DOBBIAMO ANDARE ANDIAMOCI (Premiato)
Regia di Vito Palmeri, (BO) 2009, durata 15 minuti. In una giornata piovosa suna Fiat Uno malandata una famiglia barese sta affrontando un viaggio verso l'Emilia Romagna. Mentre i genitori ascoltano una canzone di Peppino di Capri "il cuore è uno zingaro", la figlia Anita ascolta la sua musica con le cuffie del suo lettore IPOD. Si sono trasferiti al nord per lavoro, così i figli a scuola si trovano in una classe mista. La maestra (interpretata da Marina Suma), chiama ogni giorno l'appello e uno in particolare è sempre assente. Un giorno ecco apparire fra i banchi il ragazzo, è un barese che sa parlare solo il suo dialetto. Intanto Anita, che le sue conterranee prendono in giro perchè sa parlare solo bolognese ogni giorno spulcia Internet e vocabolari alla scoperta della lingua pugliese. I due si incontrano, Anita fa una proposta al barese: io insegno a te il bolognese e tu a me il barese. Caratteristica la scena del ricco pranzo dei pugliesi assieme ad amici, dove Anita esordisce a capo tavola con una frase tipica, che tradotta in italiano sarebbe: "se ce ne dobbiamo andare andiamocene".
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SABATO 12 SETTEMBRE 2009
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VIETATO FERMARSI (Premiato)
Regia di Pierluigi Ferradini, (BA) 2009, durata 9 minuti. In una piccola casa di paese un ragazzo viene svegliato dallo squillo dellla radio-sveglia, sono le quattro e mezza di mattina. Si alza, si sciacqua la faccia, si veste, prende gli strumenti di lavoro e fa per aprire la porta per uscire, ma... dietro la sua porta un SUV ha parcheggiato - con le quattro frecce accese - talmente stretto che non c'è modo di uscire. Si arrabbia, sbatte la porta sul suv ma niente. Chiama suo nonno con cui dormiva ma lui ronfaa beatamente. Allora decide di ricoricarsi in attesa che l'auto venga spostata. La campana della chiesa rintocca le sette e tre quarti quando il suv va via, la gente gurda ma tace. Uscito in strada, il ragazzo in un attimo vive in un sogno gli eventi ideologici del passato. Giuseppe Garibaldi, poi auto della propaganda della DC, e ancora vede un ragazzo con un pennello rosso -che altri non è che suo nonno da giovane - che disegna sulla facciata della sua casa una falce e martello (simbolo comunista). Dopo tanti anni, il simbolo è scolorito, ma il protagonista pensa bene di riprendere dallo sgabuzzino il vecchio barattolo della vernice rossa e di modificarlo... in un divieto di sosta.
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IL MIO NOME NON E' IMPORTANTE
Regia di Emanuele Pisano, (CT) 2009. durata 7 minuti. Un ragazzo disabile, su una sedia arotelle è in casa, mentre - forse il fratello -sta al telefono e parla con un'amico di questo peso di cui non ne può più. Cercherò una badante dice. Il ragazzo sulla carrozzina sente, prende la valigetta del fratello e la butta giù dalla finestra. Poi, tenta più volte di alzarsi, ma cade a terra. Il fratello lo raccoglie e lo rimprovera. Fuori una ragazzina ha raccolto la borsa, ha buttato il PC portatile e ne ha fatto una borsa da viaggio e viene sotto la finestra di lui. Il disabile costruisce uno specchio con il manico e finalmente può guardare il mondo fuori da quelle mura.
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LO SPECCHIO DI JONATAN
Regia di Flavio Fazzeria, (VI) 2009, durata 20 minuti. Un uomo bussa alla porta di casa, la moglie è in casa ma non gli vuole aprire. Mi hai messo le mani addosso, non ti apro, dice la donna. L'ho fatto perchè tu mi tradisci con un'altro risponde lui. Ma poi va sul lavoro, ha passato la notte in bianco, ora si deve occupare di pubblicità assieme ad un suo amico. In runione il risultato è pessimo, è crisi fra i due, c'è un'ultima possibilità. Cosa ti è successo? gli dice l'amico collega. Ma il giorno dopo è la stessa storia, la moglie vuole il divorzio e gli passa un goglio sotto la porta chiusa dove gli chiede l'intera casa e gli alimenti. Lui rifiuta. Tornando sul lavoro, disperato decide di usare uno dei prodotti per il dimagrimento in overdose per uccidere la moglie. Lo dice al collega che lo prende per pazzo. A casa, mette in atto il suo piano. Fa finta di accondiscendere alle richieste della mogli e firma tutto, poi propone un brindisi e, mentre arriva una telefonata per lei, l'uomo prepara l'intruglio mortale. Lui beve, lei beve e vanno ambedue a dormire. E' fatta. L'indomani, lui si alza, lae no. La porta che da sull'esterno viene aperta con la chiave, entra l'amico che sembra non vederlo nemmeno, l'amico entra nella stanza di lei e i due si baciano appassionatamente. Il marito entra nella stanza, mentre scorrono le immagini della sostituzione dei bicchieri, vede se stesso moto sul letto.
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PARI OPPORTUNITA'
Regia di Gruppo Cinema Archimede, (Acireale CT) 2009, durata 4 minuti. Due ragazzi a scuola, anzi un ragazzo ed una ragazza. Lei è brava, lui una frana. I voti del ragazzo sono pessimi quelli della ragazza sono veramente ottimi. Viene il giorno degli esami, lui passa di misura, lei prende 110 e lode. Vengono i tempi del lavoro, lui trova lavoro, lei, con il pancione trova le porte chiuse. Corto contro le ingiustizie dell'occupazione, in particolare contro le donne.
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IL CAPPELLINO
Regia di Giuseppe Marco Albano, (MT) 2009, durata 15 minuti. Una fabbrica produce cappelli. Una donna va in un negozio a comprare un cappello ma è indecisa, intanto sua figlia a casa, fatta la doccia è imbacuccata nell'accappatoio fino lla testa. Nel negozio arriva un pacco, ecco il cappellino che cercavo, rosso con un fiore sul fianco. La madre lo porta in dono alla figlia. La bambina non ha capelli, chiaramente reduce da una lunga malattia, da un tumore. Mamma, papà e figlia si incamminano verso la scuola. Per strada incontrano amici, un matrimonio in atto, poi finalmente il bidello apre la porta della classe dove l'anno prima la bambina frequentava. Lei entra. Nel silenzio, si possono osservare tutti i personaggi della giornata fermi lì ad osservarla, dietro di loro una grande scritta "BEN TORNATA". Ma è solo un sogno quella accoglienza, subito ecco un gruppo di loro la aggredisce.
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BUONANOTTE
Regia di Riccardo Banfi, (VA) 2009, durata 9 minuti. Un padre decide di raccontare una favola ai figlioletti prima di dare loro la buonanotte. Persa però di dover registrare dei suoni in giro per il paese, colline comprese. Armato di registratore e microfono regista il suono dell'acqua che esce da un rubinetto, lo scricchiolìo di un cancello, il fruscio delle foglie, ecc. ecc. poi, tornato a casa, ecco la favola del leone.
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L'UTERO AL DILETTEVOLE
Regia di Sheng (RM), 2009 durata 8 minuti. Tre bambine giocano con le loro Barbie, due sognano cose particolari, una sogna solo di diventare mamma. Ora sono diventate adulte, due sono incinte, l'unica che mamma ci voleva diventare è diventata una dispensatrice di sesso ma non mamma. Le amiche col pancione la guardano quasi commiserevolie lei si arrabbia di più e la da a tutti, Lo fa con Marco, con Giulio, con Pippo, con uno, con due, con quattro, ma niente. E le amiche a dire: "ma aquanto è bello essere madre", ma intanto pensano al vomito di quei mesi e ai tanti travagli.
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IL MIO ULTIMO GIORNO DI GUERRA
Regia di Matteo Tondini (RA), 2009 durata 19 minuti. Un contadino viaggia su un asino. Ad un tratto si ferma in mezzo al sentiero, la jeep dei soldati americani si ferma davanti a loro. Spostati gli dicono, ma l'asino non ne vuole sapere. Intanto arriva una motocarrozzetta con due soldati tedeschi che si fermano dall'altra parte. Lui è in mezzo ai due gruppi. Non sparate, non sparate, grida. Ne esce fuori un dialogo quasi comico, dove ognuno dei due grupii pensa che lui sia una spia dell'altro. Il contadino è invitato a tirare fuori il contenuto della borsa che porta con se. Ci sono un pezzo di formaggio, un salame e una fiasca di buon vino. Fa bere i tedeschi, fa bere anche gli americani, poi, dal nulla giunge una bellissima ragazza che... da a ciascuno di loro un mazzetto di margherite ed è pace. Ognuno per la sua strada ed il contadino felice se ne va con lei e fa il gesto dell'ombrello. Un nonno e un nipote. Il nonno gli ha appena raccontato la storia, ma adesso è ora di pranzare. La scena torna su quel racconto, ma e del tutto diversa. I soldati sono morti, sia gli americani, sia i tedeschi e il contadino in più parti colpito è steso pervterra e si muove appena. Si è salvato per miracolo.
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DACCI UN (T)AGLIO
Regia di Martina Camano e Alessandro Turchi (ME), 2008 durata 3 minuti. Un unomo si sveglia al suonodella sveglia, si alza e va a fare la spesa. E' un vampiro. Alla porta del supermercato trova un cartello contro i "succhiasangue" e un mazzo di aglio.
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SOFIA (1° Premio)
Regia di Carlo Sironi (RM), 2008 durata 15 minuti. Due ragazzine si salutano, si baciano sulla guancia ognuna per la propria strada. Ognuna nella propria famiglia. Una delle due guarda alla TV i documentari, studia astronomia, poi gioca. Intanto nella stanza accanto sua sorella più piccola, Sofìa, che evidenzia dei problemi di autismo, silenziosa divide i pennarelli dagli altri giocattoli del cesto, poi mette il cappuccio di un pennarello in un barattolo di vetro e lo agita forte. Ora, Sofìa ha realizzato un recinto di mattoni attrono a se nella sua stanza, come avoler silenziosamente esprimere il proprio stato di prigionia. La madre la osserva immobile. Intanto, la sorella grande gioca nell'altra stanza con le Barbie, e simula di aprire la porta della casetta di plastica alla sorellina e dialogare con lei. Ora il papà propone di uscire. Vanno al parco, lì Sofìa silenziosa indica l'orizzonte di Roma, poi agita ancora il barattolo. La sorella grande chiede al papà di andare da sola in un bar, tanto l'amica lo fa. E come tornerai a casa, risponde il padre? Tornerò con l'autobus. Il padre dice di no, "ti porterò con la macchina un'altra volta". Ora la ragazza incontra l'amica con la quale avrebbe voluto uscire, si salutano, si baciano e ognuna per la propria strada. La sorella Sofia, appena rivede sorella butta a terra il barattolo di vetro che si rompe. Sofia, strofina le mani sul vetro, le sanguinano. Si torna a casa. In questo "corto", viene espresso il dramma della incomunicabilità fra persone della stessa famiglia, dove una figlia
(Sofia) è vittima dell'autismo e tutto si chiude attorno a lei.
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ZIBALDONE
Regia di Luca Nestola (BR), 2009 durata 14 minuti. In una casa di falegnami, un padre ed il figlio un po' ritardato lavorano. Il figlio, segna su una cartina i percorsi dei grandi campioni del ciclismo fra i quali Marco Pantani. Lo ingiuriano "Zibaldone" in paese, al passare della sua bici per fare commesse per il padre, lo prendono in giro. Zibaldone sogna però, sogna la madre morta, sogna il mare, sogna se fosse diventato un grande corridore in bici mentre suo padre lo avrebbe seguito in macchina. Un giorno il padre muore. Zibaldone scrive una lettera, poi a bordo di una bici da corsa scappa via. Un ragazzo legge quella lettera, tutti lo inseguono fino a quando lo raggiungono. Lui cade in terra, si risveglia e vede lì a pochi passi il mare.
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giovedì 10 settembre 2009

Palio delle 4 Fontane a Casalvecchio S.




La prossima Domenica a Casalvecchio Siculo ci sarà la Grande Festa in onore di Sant'Onofrio Anacoreta, il Santo il cui simulacro a mezzobusto verrà portato in processione proprio domani fino e da "pestarrìu", dove verrà celebrata la Santa Messa, intorno alle ore 19:00. Il simulacro a figura intera in argento, invece sarà portato in trionfo Domenica per le vie viuzze del paese.

Ebbene, Casalvecchio, fra le iniziative dei suoi orgogliosissimi cittadini, enumera "Il Palio delle 4 Fontane". Quest'anno ad Agosto si è svolta la seconda edizione. Giochi, intrattenimento, stand espostivi, Fiera del Gusto e delle tradizioni.
ECCO A VOI IL MIO VIDEO CELEBRATIVO!
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mercoledì 9 settembre 2009

PAGLIARA. PoesiARTE 2009 promuove la Poesia.



PAGLIARA - Premio di Poesia Tarc. I° Edizione.
L'associazione di volontariato "Amici della Natura Tarc" (territorio ambiente ricreativo culturale), presieduta dalla prof. ssa Melina Scarcella, nell'ambito della "Settimana della Cultura" (che sarà celebrata dal 28 Settembre al 4 Ottobre), indice la Manifestazione "PoesiArte 2009", con un concorso di poesia sul tema: Tra Arte, natura e bellezze del territorio Jonico". La Manifestazione avrà due momenti: il primo si incentrerà sulla raccolta degli elaborati poetici, che dovranno pervenire all'associazione entro il 15 SETTEMBRE, per essere sottoposti al giudizio di una giuria di esperti precedentemente costituita. Il secondo momento che si incentrerà sulla presentazione e premiazione degli elaborati veri e propri, si svolgerà Venerdì 2 Ottobre, ore 17,30 presso il Centro Culturale Polivalente di Pagliara. Gli attori di teatro Tino Caspanello e Cinzia Muscolino reciteranno le poesie premiate.La serata sarà arricchita da una mostra di pittura, proposta dagli artisti Licinio Fazio, Rosalba Caminiti e Corrada Calì.

I premi per i primi tre classificati nella Poesia, saranno:

AL PRIMO CLASSIFICATO: Euro 1000,00

AL SECONDO CLASSIFICATO: Euro 500,00

AL TERZO CLASSIFICATO: Euro 250,00

Sono previsti premi speciali conferiti dalla Giuria.

Attestati di partecipazione, saranno consegnati a tutti i poeti partecipanti al Concorso.

Per INFO: Tel. 338 9403442
SCARICA IL REGOLAMENTO
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martedì 8 settembre 2009

E' morto il Grande Mike Bongiorno














Il popolare conduttore televisivo Mike Bongiorno è morto a Montecarlo, probabilmente prima a darne notizia (ore 14:00) è l'emittente televisiva Sky. Bongiorno aveva 85 anni, il decesso, sarebbe avvenuto mentre Mike si trovava in viaggio. Fu lui a introdurre il telequiz e a rivoluzionare la televisione italiana. Stava lavorando ad un nuovo programma televisivo.
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Il celebre conduttore è stato vittima di un infarto mentre si trovava a Montecarlo. Se ne va un pezzo di storia della televisione italiana. Fu lui a importare dagli Stati Uniti il quiz televisivo e a dar vita, più tardi, a format innovativi e a uno stile di conduzione rivoluzionario. Mike Bongiorno, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nasce a New York il 26 maggio del 1924. Sua madre è torinese, suo padre italoamericano, un suo nonno era siciliano (di Mezzo Juso). Si trasferisce in Italia ancora bambino, studia a Torino, durante la seconda guerra mondiale lascia gli studi e si unisce alle formazioni partigiane: grazie alla sua padronanza dell'inglese viene impiegato come staffetta per le comunicazioni con gli alleati. Catturato dai nazisti, trascorre sette mesi nel carcere di San Vittore, poi viene trasferito prima nel campo di concentramento di Bolzano poi in quello di Mauthausen. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri fra Germania e Stati Uniti. Torna a New York, dal 1946 lavora per la radio del quotidiano "Il progresso italoamericano" nel programma "Voci e volti dall'Italia". Torna in Italia, definitivamente, nel 1953, chiamato a lavorare alla neonata televisione. E' lui a inaugurare il primo giorno di trasmissioni, il 3 gennaio del 1954, con il programma Arrivi e partenze. Ma il programma che decreta il suo successo è Lascia o raddoppia?, ispirato all'americano "Una domanda da 64000 dollari". Il riscontro di pubblico è inimmaginabile: chi non possiede un televisore in casa si incontra nei bar, il quiz diventa un momento di aggregazione popolare, al giovedì - quando il programma va in onda - le sale cinematografiche chiudono i battenti. Da quel momento ogni suo programma è un successo.
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Da Campanile sera (1960) a Caccia al numero (1972), da La fiera dei sogni (1963-1965) a Giochi in famiglia (1966-1967), da Ieri e oggi (1976) a Scommettiamo (1977) a Flash (1980).
A questo seguirono Campanile sera (1959), La fiera dei sogni (1963-1966), Giochi in famiglia (1966-1967). La formula del gioco a premi, appena aggiornata, si rinnovò con ottimi riscontri di pubblico in Rischiatutto (1970-1975), Scommettiamo (1976-1978), Flash (1980).
All’inizio degli anni Ottanta Bongiorno fu tra i primi a intuire le potenzialità commerciali delle TV private; passò pertanto al futuro Canale 5 (allora Telemilano) già nel 1980 con I sogni nel cassetto, cui seguirono Bis (1981-1987), Superflash (1982-1984), Pentathlon (1985-1987) e Telemike (1986-1992). Sempre attento alle novità televisive d’oltreoceano, il conduttore adattò al pubblico italiano La ruota della fortuna (dal 1989), cui seguì nel 1992 Tutti per uno. Ma la sua attività televisiva non si è limitata ai telequiz: ha infatti condotto undici edizioni del Festival di Sanremo (la prima nel 1963, l’ultima nel 1997), il varietà Bravo bravissimo (1991-2001) e la gara canora dedicata alla canzone napoletana Viva Napoli (1992-2001). Ultimamente aspre polemiche lo portarono a lasciare le reti Mediaset per approdare sulla satellitare Sky.
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Da tempo si fanno numerosi i nomi di suoi possibili successori, fra cui Gerry Scotti, Rosario Fiorello (al quale Mike era legato da una forte amicizia) o Paolo Bonolis, nomi proposti a sostituirlo, ora del mondo del Quiz televisivo che Mike portò in Italia, ora della presentazione dialettica dei programmi più prestigiosi. Mike, lascia un grande vuoto, come è accaduto per Enzo Tortora e Corrado Mantoni, altri grandi. Lo ribadiamo, con la morte di Mike Bongiorno, si chude un importantissimo capitolo, non solo della televisione italiana sin dalla nascita del piccolo schermo, ma della stessa storia d'Italia. Addio, grande Mike!
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domenica 6 settembre 2009

La vita è un teatro. Il teatro? racconta la vita.



Commedie di fine Estate. A Roccalumera, grazie ad una Associazione di giovani e meno giovani, (denominata BaglioFicara), noi pubblico, abbiamo avuto modo di rilassarci fra un concertino folcloristico dai sapori intriganti, e ben due Commedie teatrali, svoltisi nella piazza accanto alla chiesa della Madonna della Catena, chiesa dalla quale proprio oggi alle 17:00, la processione si incamminerà per il lungo pellegrinaggio per le vie della Parrocchia, al seguito del simulacro di Maria SS.

Commedie teatrali, di cui vi accenno: la prima, svoltasi alcuni giorni fa, intitolata "Na figghiola casa e chiesa", raccontava in modo del tutto ironico e stracaricaturale, la parodia di un politicante di paese con l'ambizione di divenire sindaco. Già barbiere (che tutto sa), il personaggio principale della commedia è conscio dei giochetti di potere ed è pronto anche a ricattare il parroco pur di ottenere il suo appoggio. Tuttavia, l'unica figlia, per la quale tanti sacrifici erano stati fatti per mandarla all'Università lontana da casa, figlia che avrebbe dovuto essere una santa... si scoprirà che ha abbandonato gli studi dalle suore... per la classica fuitina. Perdipiù, la degenerata, si presenterà poi in casa, accompagnata dal ragazzo, dalla presunta suocera e... con tanto di pancione. Quì, seppure in una esposizione teatrale di livello piuttosto amatoriale, è nella scena finale, (nella quale dallo sconforto ed alle grida, si arriva alla saggia riappacificazione), si torna a parlare della politica, ma proprio perchè vista come un "mancia mancia" e, poiche in essa "un favore da dover ripagare a vita"... ad essa si preferisce LA LIBERTA' da essa. Il messaggio, e quindi degno della migliore e profonda riflessione!

La commedia di ieri: "A mama è sempri a mamma", mi è risultata meglio strutturata e studiata. Infarcita di personaggi "maschera" che della comicità hanno fatto il loro punto di forza, essa racconta una semplice storia di famiglia, che vive fra il ricordo di una madre morta a poco più di vent'anni, ed un presente che poggia in gran parte sulla più matura delle sorelle, (l'unica che lavora), e che poi si scoprirà nemmeno essere figlia della defunta, bensì figlia di una relazione extraconiugale del padre. Numerosissime le gag del fratello "babbu", personaggio dal senso della furbizia sempre acceso, estrema la plasticità del personaggio principale (impersonato da Enrico Trimarchi), anch'esso non scevro da gravi peccati di gioventù che proprio adesso si rifanno vivi in una figlia che e la figura identica della nonna. In un intreccio tra innamoramenti senili e giovanili, proprio la sorella più brutta porta in casa uno spasimante dal linguaggio maccheronico, mentre un presunto idraulico è già fidanzato con la ragazza del peccato, che visita spesso. Insomma, quì non è la morale a racchiudere lo sfondo della storia, ma il crocevia di molteplici personalità. Anche quì, però, nell'ultima apparizione della madre defunta, (scena finale), in siciliano potremmo dire "fa rizzari u pilu 'ntè brazza", il messaggio riconduce i presenti ad una riflessione. Il fantasma, chiede alla figlia che fu da essa stessa bastonata da bambina, di fare ancora un sacrificio, e andando via da quella casa piena di nuovi matrimoni e nascite, di portare con se il fratello demente, altrimenti destinato all'ospizio. "Si, mamma, u fazzu - è la risposta della figliastra - picchì a mamma e sempri a mamma".
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sabato 5 settembre 2009

Stop alla giungla degli autovelox.






Circolare del Mininterno mette ordine in materia.
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Il ministero dell’Interno ha approntato una sorta di Testo unico per la polizia stradale con la direttiva diramata il 14 agosto 2009 (n. 300/A/10307/09/144/5/20/3) sui sistemi autovelox e similari. La nuova normativa prevede un potenziamento del coordinamento provinciale, all’interno del quale deve essere collocato anche un osservatorio per il monitoraggio degli incidenti stradali provocati da eccesso di velocità.Le novità più interessanti riguardano gli autovelox: gli strumenti dovranno essere approvati dal ministero e sottoposti a controlli e non potranno essere gestiti da terzi che vengono compensati a percentuale in base alle contravvenzioni irrogate. Inoltre, dovrà essere rimossa dalle strade la segnaletica di preavviso inutile, che annuncia la presenza di autovelox che invece è solo occasionale. Potrà essere mantenuta in maniera stabile soltanto nel caso di impianti fissi o ricorrenti.Inoltre, verrà riconosciuto al trasgressore un bonus del 5% del valore della velocità che è stato effettivamente rilevato.Particolare attenzione verrà prestata alla tutela dei dati personali. La polizia dovrà essere presente anche nel momento dello sviluppo dei rullini fotografici nei laboratori privati e non potrà essere inviato il fotogramma insieme con la multa. L’interessato potrà visionare la foto in cui saranno oscurati i passeggeri.
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venerdì 4 settembre 2009

Antichi mestieri: 'U CUSTURERI.



Da qualche anno a questa parte, nella riviera jonica (e non solo), è esplosa la moda della riscoperta dei cosidetti "antichi mestieri". Allo stesso modo anche le tradizioni popolari più antiche, che fino a non molti decenni orsono costituivano semplicemente il "pane di tutti i giorni" della gente comune, adesso diventano oggetto di studio e di corsi per la formazione professionale, se non addirittura di propaganda politica. Si vuole dunque fare un passo indietro? Non credo! Infatti, mestieri come: 'U CUSTURERI (il sarto), 'U FALLIGNAMI e 'U SCARPARU (il calzolaio, inteso come riparatore e risuolatore, ma anche come produttore di scarpe su misura) - solo per fare degli esempi - così come venivano intesi all'epoca non hanno più motivo di esistere, non fosse altro che per antieconomicità e moda del consumismo svelto.

In questo post vi racconterò 'U CUSTURERI.

Veniva chiamato così il sarto di paese. Questo mestiere non viene più esercitato perchè, da ormai parecchi anni è stato soppiantato dala confezione, più economica e sbrigativa. Oggi, chi deve comprare del vestiario, si reca in uno dei tanti negozi di abbigliamento della città e, dopo aver scelto, secondo il proprio gusto e le proprie possibilità economiche, ne esce soddisfatto dell'acquisto fatto. In passato, invece, chi si rivolgeva 'o custureri, al sarto, (comunque, persona dotata di portafoglio un po' al di sopra della media), doveva munirsi di tanta pazienza per essere accontentato.
Dal catalogo aggiornato, bisognava fare la scelta della stoffa, sceglire il materiale, (es. lana, cotone, lino), scegliere il colore, ritirarla dallo stabilimento, scegliere il modello preferito, fare delle prove indosandolo e attendere il proprio turno. Certo, se lo scopo era quello di farsi fare un abito 'su misura', cucito a mano, allora valeva proprio la pena di andare a trovare il sarto di fiducia. La grande soddisfazione, era quella di sentirsi dire poi: "stu vistitu ti casca a pinnellu"! cioè, sembra disegnato col pennello.

Il sarto, prima di iniziare il lavoro, doveva prestare molta attenzione a prendere tutte le misure necessarie relative alla giacca (larghezza spalle, lunghezza manica...), ai pantaloni (giro vita, lunghezza gamba, cavallo...), al gilè, al cappotto o al mantello che il cliente desiderava e, per questo, si serviva d 'u metru.
'A fobbicia, detta anche 'a frovicia, non era altro che le affilatissime forbici in acciaio che servivano a tagliare la stoffa; 'a ugghia (l'ago comune per cucire); 'u sìgnu (il gesso colorato) per eseguire dei segni sulla stoffa e poi tagliarla; 'u ferru (il ferro da stiro di varia grandezza) che all'epoca era a carbone e solo in segiuto venne soppiantato da quello elettrico con spruzzo di vapore. Tantissimi erano gli attrezzi del sarto, che venivano tirati fuori dai cassetti nel momento del bisogno e usati sul grande tavolo da lavoro in legno.

C'è da dire che, a differenza di altri mestieri, quello del sarto, era considerato un lavoro leggero, pulito remunerativo; si svolgeva in casa al riparo dal caldo e dal freddo, e per tali motivi, erano molti gli apprendisti giovani che, dopo aver appreso le necessarie conoscenze e capacità, decidevano di mettersi in proprio oppure di andare a lavorare in città.

Aggiungo anche che: oggi, sebbene le cosiddette "pezzi 'ntò culu" non le porta più nessuno, poichè in paese ci vengono in contro i negozi cinesi, il Sarto propriamente detto, ritrova una posizione di privilegio molto distante dal popolo, solo quale atelier di alta moda per le grandi ditte (come: Armani, Missoni, Cavalli, Ferrè, ecc.), che producono capi unici, dai costi stratosferici e che vengono presentati nelle sfilate di tutto il Mondo, da modelle e modelli di grande fama per facoltosi multimiliardari e nulla più. Ma questo è un'altro discorso.
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mercoledì 2 settembre 2009

Lingua siciliana. Origini e Cultura di un'Isola




Risalire alle origini di una lingua è un'impresa assai ardua. Spesso si potranno fare delle ipotesi. Tra le poche cose certe, possiamo dire che la nostra lingua siciliana appartiene alla grande famiglia delle lingue indo-europee e che è stata usata con continuità dal popolo siciliano. Gli studiosi di linguistica come Geraldo Rolfs, nel corso degli anni hanno fatto molte ipotesi circa l'origine e l'evoluzione della Lingua Siciliana.

Partendo dai tempi remoti, i primi idiomi parlati dagli antichi popoli che abitarono la nostra isola, sarebbero stati il Sicano, il Siculo e l'Elimo. Da allora in Sicilia si avvicendarono nel tempo: il greco-siculo, il latino-siculo, l'arabo-siculo, il franco siculo, l'ispano-siculo, ecc., ma in sostanza è rimasta una sola lingua: il Siciliano.

Facciamo alcuni esempi di nomi d'influsso:

L'influsso SICANO:

arruspigghiàri (svegliare), barru (cattiva volontà), bunàca (giacca), chiossài (di più), frocia (frittata), gnùri (cocchiere), muccatùri (fazzoletto da naso), 'mminzigghiàtu (vezzeggiato).

Intorno alll'anno 1000 a.C. sulla costa occidentale dell'isola si parlò anche il fenicio, lingua semitica poco diffusa perchè di insediamento commerciale. Secondo Tucidide, dall'anno 735 a.C., data di fondazione di Naxos, (la prima colonia greca in Sicilia), si introdusse nell'isola anche la lingua greca, principalmente sulle zone costiere della parte orentale.

L'influsso GRECO:

allippàtu (unto d'olio, sporco) [lipos], babbiàri (scherzare) [babazo], ciràsa (ciliegia) [kèrasos], casèntaru (lombrico) ['ges enteròn'], cuddùra (pane a ciambella) [kollira], 'ntamatu (sbalordito) [thauma'], scarafùni (arraffone) [skariphao].

Nomi di città come: Trapani (porto a forma di falce) [drepano], Palermo (porto sicuro - eterno) [pan oprmos].

l'influsso LATINO:

antùra (poco fa), [ante horam], aggellànnu o oggiallànnu (l'anno scorso) [hodie est annus], muscalòru (ventaglio per mosche) [muscàrium], grasciu (grasso, sporco) [crassus], arrunchiàri (ammonticchiare) [arrucchiari], prèscia (premura, fretta) [pressia], iàzzu (giaciglio) [iacium], scippàri (sradicare) [exsipare], stazzùni (fabbrica di stoviglie di terracotta) [stationem], stigghiòra (interiora) [extiliola], cunzàri (mettere a posto) [comptiare], scunzari (mettere sotto sopra) [(s)comptiare], cuppìnu (mestolo) [cuppa], ecc.

L'influsso ARABO:

babalùci (lumaca) [babaluci], cafìsu (cafiso, unità di misura olio) [qafiz], còffa (cesta) [guffe], dammùsu (soffitta) [dammùs], gammitta (solco) [gammt], gèbbia (vasca) [dijeb], giuggiulèna (semi di sesamo) [giugiulan], giummu (fiocco) [giumma], sciarriarisi (litigare) [sciarr]. E ancora fùnnacu, giàrra, margiu, zagara, zimmili, ecc.

L'influsso NORMANNO:

ammuntuvàri (nominare) [centaure], buffàzza (ceffone) [boffa], burgisi (possidente) [borgès], fumèri (concime) [fumier], muntata (salita) [montada], picciottu (giovanotto) [puchot], sèggia (sedia) [seige].

L'influsso degli ANGIOINI:

àccia (sedano) [ache], ammucciàri (nascondere) [mucer], custurèri (sarto) [costurier], giugnèttu (luglio) [jugnet], travagghiari (lavorare) [travailler], vuccèri (macellaio) [boucher], vuccirìa (macelleria) boucheria].

L'influsso SPAGNOLO:

abbuccàri (cadere) [abocar], cirusu (uovo molle) [ceroso], curtìgghiu (cortile) [cortijo], gregna (covone) [gregna], làstima (fastidio) [làstima], 'nzirtàri (indovinare) [Catalano: encertàr], pignàta (pentola) [pinada], scupètta (fucile) [escopeta], sgarràri (sbagliare) [Catalano: esgarràr], zìta (fidanzata) [cita].

Questi pochi ma significativi esempi, ci aiutano a capire che la nostra lingua rappresenta qualcosa di unico al mondo: Scherziamo in greco, ci sporchiamo in latino, litighiamo in arabo, lavoriamo in francese, uccidiamo in spagnolo, rubiamo... in italiano (arrubbàri).

Molte erano le parole che spesso le precedenti generazioni adoperavano con spontaneità e con proprietà di espressione, che ormai non fanno più parte del linguaggio moderno. Esse, sono però un patrimonio culturale da salvaguardare, difendere e divulgare, ma ormai pochissime persone le usiamo tutti i giorni. Mentre Umberto Bossi prepara una legge che obbliga i bambini del nord a studiare i loro dialetti nelle scuole... cosa facciamo noi per non fare scomparire il nostro dialetto siciliano?

STANZIAMO CONTRIBUTI:
A tale proposito
, la Regione si Siciliana - Assessorato ai beni culturali e ambientali, con una circolare del 7 Luglio 2000, prot. 535 - stanziava i contributi alle scuole e agli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, e di educazione degli adulti, "al fine di realizzare attività integrative volte all'introduzione dello studio del dialetto siciliano ed all'approfondimento dei fatti linguistici, storici e culturali".
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