venerdì 9 gennaio 2009

Roccalumera, l’ex Filanda Papandrea ritorna Viva!













Uno dei monumenti roccalumeresi sui quali si è intervenuto con lo scopo di richiamare il turismo, è la ex Filanda Papandrea, un edificio, nel quale fu effettuato un sopralluogo da parte Comune, già nel lontano 1993. Tale sopralluogo, ne accertò “l’interesse etno-antropologico”. Cinque anni fa iniziarono i lavori per il suo restauro e ristrutturazione che, finalmente hanno avuto termine poco più di un mese fa.

Prima di entrare nel merito delle finalità e prospettive dell’Opera, e prima ancora di riferirvi il commento rilasciatomi dallo stesso Sindaco Gianni Miasi, mi sembra doveroso accennarvi di alcuni ELEMENTI STORICI ad essa relativi. La Filanda Papandrea, costruita da Giuseppe Papandrea nei primi anni del secolo, è rimasta attiva fino al 1945/46. La struttura, già originariamente, si componeva di un edificio a due piani di forma rettangolare ed i suoi prospetti, apparivano caratterizzati da una serie di ampie finestre ad arco, che si aprivano sul piccolo ballatoio in ferro, che correva lungo tutta la costruzione. Nella parte retrostante l’edificio, si elevava una ciminiera in mattoni a faccia vista. Demolita durante la guerra per non diventare facile bersaglio dei bombardamenti nemici, la filanda, è stata ricostruita subito dopo. All’epoca, due erano le filande a vapore di Roccalumera, di queste, “la Papandrea” era a 32 bacinelle. Le fasi del ciclo produttivo della seta erano: la macerazione, (nella quale i bozzoli venivano immersi in bacinelle contenenti acqua saponata alla temperatura costante di 60°); la scopinatura, (con una spazzola morbida si battevano i bozzoli per estrarne i capifili); la trattura, (consisteva nel riunire insieme e saldare un certo numero di bave); la binatura e torcitura, (lavorazioni al filatoio); alle quali seguivano la sbiancatura e la tintura della seta.


Prima dei restauri di oggi, l’edificio, pur apparendo complessivamente in discrete condizioni, era in realtà, stato profondamente lesionato in più zone -nelle sue strutture portanti- a causa di una frana che ne aveva ormai reso precaria la stabilità. All’epoca, il suo piano terra era adibito a magazzino, mentre al piano soprastante (di circa quattrocento mq.), veniva trattata la seta. In occasione del primo sopralluogo del Comune, sono state rinvenute in loco delle testimonianze documentali. Esse, erano rappresentate da opuscoli scientifici, materiale cartaceo vario e libri mastri: ove venivano registrati i movimenti "in entrata" dei bozzoli, (provenienti da altre zone della provincia, dove l’allevamento del baco era praticato su larga scala), e "in uscita", della seta grezza, destinata ai mercati esteri per essere lavorata e tessuta. In una sezione del locale, erano ancora visibili le impalcature lignee a torretta (dette Pannalore), che sostenevano gli incannicciati ove veniva posto il bozzolo. Purtroppo, nessun macchinario o parti di esso, (destinati alla “trattura”), è stato ritrovato, quale testimonianza del ciclo produttivo.
In molti si chiedono da tempo: quando avverrà l’inaugurazione della nuova Filanda? Oppure, quale sarà la finalità ultima di questo grande fabbricato? Lo scorso sette gennaio, ho girato (telefonicamente), queste domande al primo cittadino Avvocato Gianni Miasi, il quale perentoriamente ma sinteticamente mi ha risposto: “Prima di tutto, aspettiamo che venga data, da parte della Commissione di Vigilanza, l’idoneità statica e quindi l’Agibilità”. E io: e quanto tempo potrà ancora trascorrere perché ciò avvenga? “Circa quindici/venti giorni”. Sindaco, e quali saranno i primi utilizzi dei locali? “A Febbraio, ci sarà una mostra di abiti da sposa e poi, Nello Calabrò istituirà il Film Festival".

Quindi, per poter meglio relazionare i nostri lettori su quanto già mi aveva accennato il Sindaco Miasi, ho pensato bene di fare (qualche giorno dopo, nel mio studio), un breve intervista anche al regista Calabrò.
Nello, cosa mi puoi dire di specifico sul vostro prossimo Film Festival? “Stiamo cercando di iniziare la seconda edizione del Festival nei locali della Filanda, probabilmente lo faremo a fine Marzo. Ma prima di spiegarti ciò, gradirei raccontarti brevemente chi siamo!”
Prego!La nostra Associazione, (Jonio Olimpia) è stata istituita l’anno scorso. Siamo dieci ragazzi (fra Roccalumera, Santa Teresa e Nizza), il nostro obiettivo è promuovere manifestazioni ed organizzare eventi di carattere culturale e sportivo. Il Presidente è Roberto Scala di Nizza, dove l’associazione ha sede legale. Dove si è svolta la vostra Prima? La prima manifestazione che l’Associazione ha promosso è stato un “Festival Nazionale dei Cortometraggi” (che si è tenuto verso metà Settembre 2007), ha avuto la durata di quattro giorni, durante i quali, sono stati proiettati 33 cortometraggi (ma i concorrenti selezionati, erano stati ben 124), provenienti da tutta Italia. Una giuria popolare, (composta da appassionati scelti fra il pubblico in sala), ha votato come miglior film “Tana libera tutti”.
Ma, torniamo al prossimo evento in Filanda: “Rispetto all’anno scorso, in questa occasione abbiamo pensato di avvalerci di una giuria qualificata, di addetti ai lavori".
E, in futuro? "Si è pensato di fare diventare la manifestazione “Jonio in Corto”, un appuntamento annuale che cresce".

L’amico regista Calabrò, (che ringrazio ancora per il contributo informativo datoci), non è voluto entrare nel merito di cosa potrà essere la gestione e la programmazione della Filanda, ma certo è, che una struttura di tali proporzioni meriterebbe una accurata gestione ed un calendario (mese per mese), delle manifestazioni. Inoltre, (a mio avviso), poiché la Filanda stessa non è che un “tassello” di quel mosaico costituito dalle nuove attrazioni turistiche roccalumeresi, bisognerà necessariamente mettere “in rete” l’insieme “Arte e Turismo-Balneare, con Cultura e… Centro-Benessere, ove attirare una clientela sempre più vasta, sebbene sempre più esigente e variegata.

2 commenti:

carlo ha detto...

ritorna in funzione ?

BonarRIGO ha detto...

Si Carlo, ritorneranno i vecchi tempi... con la coltivazione del baco da seta. Lavoro per tante madri di famiglia. Non se ne può più con questa fibra sintetica e acrilica in commercio!

Purtroppo no, il restauro dell'Antica Filanda (che ha rischiato di essere demolita) farà adesso di questa struttura un Centro Congressi al primo piano e chissà anche un Museo della Seta al piano terra.