In attesa di aggiungere un quadro più dettagliato, che partirà dal
funzionamento di un depuratore nelle sue fasi, sino allo scarico a mare tramite
condotta sottomarina (vedi valvola di non ritorno, che permette ai liquami di
uscire senza far entrare l’acqua del mare nella condotta), vi diamo una prima
descrizione complessiva che tiene conto anche degli interventi fatti in questi
ultimi anni, prima dall’amministrazione Miasi e dopo da quella attuale
capitanata dal dott. Argiroffi. Buona lettura.
Cerco di illustrare quanto a mia conoscenza in merito agli sversamenti
che si verificano sull’arenile in prossimità del torrente Pagliara dai due tubi
di cosiddetto troppopieno esistenti.
Pompe di sollevamento.
La condotta fognaria comunale esistente sul
lungomare di Roccalumera viene convogliata – da Nord verso Sud – nelle vasche
di raccolta liquami ubicate in prossimità di Via Caminiti “C” (marciapiede lato
mare), di Piazza Carabinieri (marciapiede lato monte), Via Rombes (marciapiede
lato monte in prossimità del locale La Vela), di Via Amerigo Vespucci
(marciapiede lato monte, quella recintata).
I liquami raccolti nelle varie vasche vanno via via convogliate con l’ausilio delle pompe di sollevamento da una vasca all’altra fino ad arrivare all’ultima (quella recintata). Ogni vasca è predisposta per due pompe di sollevamento per motivi di sicurezza in caso di guasto e/o malfunzionamento di una delle due. All’interno di ogni vasca c’è un galleggiante posto ad un livello di sicurezza, raggiunto il quale entra in funzione la pompa che spinge la fogna nella vasca successiva posta più sud.
L’ultima vasca (quella recintata) pompa la
fognatura verso il depuratore.
Questa vasca è dotata di un tubo di troppo pieno n. 1 che - in caso di emergenza che causa il
riempimento della vasca senza possibilità di smaltire verso il depuratore -
consente lo sversamento dei liquami ANCORA NON DEPURATI sull’arenile piuttosto
che la fuoriuscita dalle botole della vasca sulla strada: ripeto che trattasi
di una soluzione di emergenza che si attiva nei casi disperati e non deve
essere la regola. La prima accortezza da adottare e programmare è quella di
avere sempre due pompe funzionanti nelle vasche prevedendo che in caso di
guasto di una delle due si possa utilizzare l’altra. La seconda accortezza (di
pari importanza) è di intervenire tempestivamente in caso di guasto per
arginare il problema e risolverlo il prima possibile: se non si è a conoscenza
dell’esistenza del problema si rischia di intervenire dopo qualche ora con i
danni immaginabili. Per arginare il problema si può cercare di ridurre
l’afflusso di liquami da Via Rombes facendo riempire al massimo la vasca di
raccolta in prossimità del locale La Vela e così via a scalare; questa manovra
serve solo a tamponare per poco tempo cercando di risolvere nell’immediato il
problema se di lieve entità.
A seguito di un finanziamento di circa €. 150.000,00 ottenuto durante la seconda
legislatura Miasi si è proceduto alla manutenzione e/o sostituzione delle pompe
di sollevamento delle quattro vasche, all’installazione di nuovi quadri
elettrici ed all’installazione di un moderno sistema di allarme tramite invio di sms in caso di mancata
attivazione delle pompe una volta raggiunto il livello di sicurezza
programmato. Con questo ausilio “tecnologico” e con l’intervento tempestivo si
riducono di molto i disagi e, soprattutto, i tempi di intervento e di
ripristino.
Depuratore.
Le acque che arrivano – per pompaggio da
Roccalumera e Furci e per caduta da Pagliara – seguono il ciclo di trattamento
per essere depurate e poi essere convogliate all’esterno. Sulla Via Amerigo
Vespucci in prossimità dell’accesso al depuratore c’è una vasca con un tubo di
troppo pieno verso il torrente Pagliara che è dotato di una saracinesca
rudimentale che consente la fuoriuscita di LIQUAMI DEPURATI in caso di
abbondanti piogge o di eventuali ostruzioni alla condotta fognaria o
insufficienza della sezione della condotta stessa.
Lungo la via Amerigo Vespucci ci sono una serie di
tombini che arrivano in una vasca di raccolta posta in prossimità del lungomare
da dove parte la condotta sottomarina.
A seguito di un finanziamento di circa €. 1.250.000,00 ottenuto durante la seconda
legislatura Miasi ed eseguito dall’attuale Amministrazione si è proceduto
all’adeguamento del depuratore ed al suo potenziamento con la realizzazione anche
di un’ulteriore vasca che consentono – nei limiti sempre di un impianto di
secondo livello – di avere un livello di depurazione più affinato e si dovrebbe
arrivare pure ad avere una minore puzza. Tale intervento non prevedeva nel
progetto originario la previsione di interventi sulla condotta fognaria esterna
né sulla condotta sottomarina o sulle vasche di sollevamento, contrariamente a
quanto asserito per circa un anno e mezzo dall’Amministrazione attuale promettendo
con tale intervento la risoluzione pure di altri problemi che, purtroppo,
continuano ad esistere.
Vasca di
raccolta per condotta sottomarina.
A seguito di un finanziamento di circa €. 150.000,00 ottenuto durante la seconda
legislatura Miasi si è proceduto alla manutenzione della vasca di raccolta da
cui si diparte la condotta sottomarina ed all’inserimento di una pompa di
spinta che aveva la funzione di intervenire quando il livello nella vasca superava
il limite di sicurezza imposto; tale pompa praticamente aumentava la spinta
“naturale” che veniva data dal dislivello tra la vasca all’uscita del
depuratore e la vasca stessa. L’importanza di questa pompa di spinta è stata
più volte “derisa” dallo stesso Sindaco Argiroffi e per lungo tempo è rimasta
inutilizzata scoprendo poi che la condotta sottomarina era parzialmente
ostruita.
Pure questa vasca è dotata di un tubo di troppo pieno n. 2 che - in caso di necessità che causa il riempimento della vasca senza possibilità di smaltire verso la condotta sottomarina - consente lo sversamento dei liquami GIÀ DEPURATI sull’arenile piuttosto che la fuoriuscita dalle botole della vasca sulla strada: sottolineo che trattasi di una soluzione di emergenza che si attiva nei casi disperati e non deve essere la regola. La prima accortezza è di intervenire tempestivamente in caso di guasto per arginare il problema e risolverlo il prima possibile: se non si è a conoscenza dell’esistenza del problema si rischia di intervenire dopo qualche ora con i danni immaginabili. Per arginare il problema si può cercare di ridurre l’afflusso di liquami depurati provenienti dal depuratore facendo riempire al massimo le vasche di raccolta ivi presenti (a maggior ragione ora che ce n’è una in più); questa manovra serve solo a tamponare per poco tempo cercando di risolvere nell’immediato il problema o per limitare i danni.
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Giovanni geom. BonarRIGO