mercoledì 10 febbraio 2016

ROCCALUMERA. LA CONDOTTA FOGNARIA, I TUBI DI TROPPO PIENO E TANTO ALTRO

In attesa di aggiungere un quadro più dettagliato, che partirà dal funzionamento di un depuratore nelle sue fasi, sino allo scarico a mare tramite condotta sottomarina (vedi valvola di non ritorno, che permette ai liquami di uscire senza far entrare l’acqua del mare nella condotta), vi diamo una prima descrizione complessiva che tiene conto anche degli interventi fatti in questi ultimi anni, prima dall’amministrazione Miasi e dopo da quella attuale capitanata dal dott. Argiroffi. Buona lettura.
Cerco di illustrare quanto a mia conoscenza in merito agli sversamenti che si verificano sull’arenile in prossimità del torrente Pagliara dai due tubi di cosiddetto troppopieno esistenti.
Pompe di sollevamento.
La condotta fognaria comunale esistente sul lungomare di Roccalumera viene convogliata – da Nord verso Sud – nelle vasche di raccolta liquami ubicate in prossimità di Via Caminiti “C” (marciapiede lato mare), di Piazza Carabinieri (marciapiede lato monte), Via Rombes (marciapiede lato monte in prossimità del locale La Vela), di Via Amerigo Vespucci (marciapiede lato monte, quella recintata).

I liquami raccolti nelle varie vasche vanno via via convogliate con l’ausilio delle pompe di sollevamento da una vasca all’altra fino ad arrivare all’ultima (quella recintata). Ogni vasca è predisposta per  due pompe di sollevamento per motivi di sicurezza in caso di guasto e/o malfunzionamento di una delle due. All’interno di ogni vasca c’è un galleggiante posto ad un livello di sicurezza, raggiunto il quale entra in funzione la pompa che spinge la fogna nella vasca successiva posta più sud.
L’ultima vasca (quella recintata) pompa la fognatura verso il depuratore.
Questa vasca è dotata di un tubo di troppo pieno n. 1 che - in caso di emergenza che causa il riempimento della vasca senza possibilità di smaltire verso il depuratore - consente lo sversamento dei liquami ANCORA NON DEPURATI sull’arenile piuttosto che la fuoriuscita dalle botole della vasca sulla strada: ripeto che trattasi di una soluzione di emergenza che si attiva nei casi disperati e non deve essere la regola. La prima accortezza da adottare e programmare è quella di avere sempre due pompe funzionanti nelle vasche prevedendo che in caso di guasto di una delle due si possa utilizzare l’altra. La seconda accortezza (di pari importanza) è di intervenire tempestivamente in caso di guasto per arginare il problema e risolverlo il prima possibile: se non si è a conoscenza dell’esistenza del problema si rischia di intervenire dopo qualche ora con i danni immaginabili. Per arginare il problema si può cercare di ridurre l’afflusso di liquami da Via Rombes facendo riempire al massimo la vasca di raccolta in prossimità del locale La Vela e così via a scalare; questa manovra serve solo a tamponare per poco tempo cercando di risolvere nell’immediato il problema se di lieve entità.
A seguito di un finanziamento di circa €. 150.000,00 ottenuto durante la seconda legislatura Miasi si è proceduto alla manutenzione e/o sostituzione delle pompe di sollevamento delle quattro vasche, all’installazione di nuovi quadri elettrici ed all’installazione di un moderno sistema di allarme tramite invio di sms in caso di mancata attivazione delle pompe una volta raggiunto il livello di sicurezza programmato. Con questo ausilio “tecnologico” e con l’intervento tempestivo si riducono di molto i disagi e, soprattutto, i tempi di intervento e di ripristino.
Depuratore.
Le acque che arrivano – per pompaggio da Roccalumera e Furci e per caduta da Pagliara – seguono il ciclo di trattamento per essere depurate e poi essere convogliate all’esterno. Sulla Via Amerigo Vespucci in prossimità dell’accesso al depuratore c’è una vasca con un tubo di troppo pieno verso il torrente Pagliara che è dotato di una saracinesca rudimentale che consente la fuoriuscita di LIQUAMI DEPURATI in caso di abbondanti piogge o di eventuali ostruzioni alla condotta fognaria o insufficienza della sezione della condotta stessa.
Lungo la via Amerigo Vespucci ci sono una serie di tombini che arrivano in una vasca di raccolta posta in prossimità del lungomare da dove parte la condotta sottomarina.
A seguito di un finanziamento di circa €. 1.250.000,00 ottenuto durante la seconda legislatura Miasi ed eseguito dall’attuale Amministrazione si è proceduto all’adeguamento del depuratore ed al suo potenziamento con la realizzazione anche di un’ulteriore vasca che consentono – nei limiti sempre di un impianto di secondo livello – di avere un livello di depurazione più affinato e si dovrebbe arrivare pure ad avere una minore puzza. Tale intervento non prevedeva nel progetto originario la previsione di interventi sulla condotta fognaria esterna né sulla condotta sottomarina o sulle vasche di sollevamento, contrariamente a quanto asserito per circa un anno e mezzo dall’Amministrazione attuale promettendo con tale intervento la risoluzione pure di altri problemi che, purtroppo, continuano ad esistere.
Vasca di raccolta per condotta sottomarina
A seguito di un finanziamento di circa €. 150.000,00 ottenuto durante la seconda legislatura Miasi si è proceduto alla manutenzione della vasca di raccolta da cui si diparte la condotta sottomarina ed all’inserimento di una pompa di spinta che aveva la funzione di intervenire quando il livello nella vasca superava il limite di sicurezza imposto; tale pompa praticamente aumentava la spinta “naturale” che veniva data dal dislivello tra la vasca all’uscita del depuratore e la vasca stessa. L’importanza di questa pompa di spinta è stata più volte “derisa” dallo stesso Sindaco Argiroffi e per lungo tempo è rimasta inutilizzata scoprendo poi che la condotta sottomarina era parzialmente ostruita.

Pure questa vasca è dotata di un tubo di troppo pieno n. 2 che - in caso di necessità che causa il riempimento della vasca senza possibilità di smaltire verso la condotta sottomarina - consente lo sversamento dei liquami GIÀ DEPURATI sull’arenile piuttosto che la fuoriuscita dalle botole della vasca sulla strada: sottolineo che trattasi di una soluzione di emergenza che si attiva nei casi disperati e non deve essere la regola. La prima accortezza è di intervenire tempestivamente in caso di guasto per arginare il problema e risolverlo il prima possibile: se non si è a conoscenza dell’esistenza del problema si rischia di intervenire dopo qualche ora con i danni immaginabili. Per arginare il problema si può cercare di ridurre l’afflusso di liquami depurati provenienti dal depuratore facendo riempire al massimo le vasche di raccolta ivi presenti (a maggior ragione ora che ce n’è una in più); questa manovra serve solo a tamponare per poco tempo cercando di risolvere nell’immediato il problema o per limitare i danni.
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Giovanni geom. BonarRIGO

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