PER COMPRARE O RISTRUTTURARE, SONO IN AUMENTO LE RICHIESTE DI ANTICIPI DEL TFR E DEI FONDI INTEGRATIVI – Per coronare il sogno di acquistare casa, sistemare i figli, o anche solo quando è arrivato il momento di una ristrutturazione, si percorrono tutte le strade possibili. Compresa quella di sacrificare il denaro messo da parte per la previdenza integrativa o per la liquidazione. Sono in aumento, infatti, le anticipazioni erogate agli iscritti dai fondi pensioni e ai lavoratori che hanno scelto di lasciare i soldi del loro Tfr in azienda, utilizzate per comprare o ammodernare l’abitazione principale.
Si può chiedere fino al 75% del maturato (70% in caso di Tfr) per sé o per un figlio.
I dati 2013 non sono ancora disponibili, ma il trend ormai consolidato.
Un fenomeno interessante, soprattutto perché si è verificato negli anni
in cui le compravendite sono andate incontro ad una battuta d’arresto.
Basti ricordare il - 25% di scambi registrato dall’agenzia delle Entrate
nel 2012.
“Crescono le richieste di anticipazione insieme a quelle di riscatto, perché le famiglie hanno bisogno di liquidità”,
conferma Roberto Maglione di Assofondipensione, associazione di
categoria dei fondi negoziali. “In effetti, se qualche anno fa
registravamo 30-40 richieste al mese, oggi ne elaboriamo un centinaio”,
conferma Stefano Aragona dell’ufficio contribuzioni di Cooperlavoro, il
fondo negoziale delle cooperative. E l’ondata arriverà anche ai fondi
aperti, solo ritardata di qualche tempo.
Resta il fatto che questo strumento
permette di avere liquidità in tempi relativamente brevi. Secondo Fabio
Ortolani, presidente di Fonchim, “di solito in due o tre mesi si evade la richiesta”.
Ma quali sono in media gli importi erogati? “E’ impossibile dirlo,
perché dipende da quanti contributi ha versato l’iscritto fino al
momento della domanda. Si tratta di qualche decina di migliaia di euro
– aggiunge il presidente -. Senz’altro, quando gli iscritti decidono di
affrontare questo passo lo sfruttano appieno e quasi sempre chiedono
tutto il 75% disponibile”.
L’anticipazione del Tfr, da
sola, può agevolmente coprire una ristrutturazione. Difficilmente,
invece, basta per garantire un acquisto. “Generalmente è
uno strumento che si usa a integrazione del mutuo”, che viene concesso
per quote sempre più piccole del valore della casa: servono quindi più
contanti. È pur vero che i fondi non possono opporsi alle richieste, ma
naturalmente non “tifano” per una continua uscita di denaro. Al punto
che, nel settore, alcuni vorrebbero stabilire l’obbligo, per iscritto,
di reintegrare almeno parzialmente i contributi prelevati.
Insomma, bisogna essere consapevoli che, in molti casi, chiedere una quota consistente di anticipazione equivale a pregiudicare la prestazione previdenziale futura.
Tuttavia, molti di quelli che ricorrono all’anticipazione sono
soddisfatti perché, almeno su quell’importo, non dovranno preoccuparsi
di restituire gli interessi alla banca.
AGEVOLATA L’ABITAZIONE PRINCIPALE
La possibilità di anticipazione su
quanto accumulato, è riservata soltanto a chi è iscritto al fondo da
almeno 8 anni. La Covip ha chiarito che fa fede la data di iscrizione,
non l’effettiva contribuzione. Quindi se ci sono state pause nei
versamenti, queste non pregiudicano la richiesta. I beneficiari possono
essere l’iscritto oppure uno dei suoi figli e la domanda va spedita non
oltre 18 mesi dalla data in cui l’iscritto ha sostenuto la spesa (ma i
singoli fondi possono definire scadenze anche più brevi). Nel
caso dell’acquisto, bisognerà allegare alla domanda una copia del
rogito. Se questo non è ancora disponibile, è sufficiente, per far
partire la pratica, anche il compromesso. Ma successivamente è
necessario produrre l’atto notarile.
In caso di ristrutturazione,
invece, servono le fatture, i documenti che attestino se si tratta di
lavori straordinari od ordinari. In entrambi i casi, se il beneficiario è
il figlio, serve anche lo stato di famiglia. Uno dei requisiti
essenziali è che si tratti della prima casa.
L’anticipazione non si usa solo per comprare un immobile esistente, ma
anche se questo è in costruzione. Ed è valida anche per l’acquisto
tramite cooperativa. L’abitazione, inoltre, può trovarsi anche
all’estero, a patto di dimostrare che quello è il luogo in cui il
beneficiario ha effettivamente la residenza.
Infine, a livello
territoriale, è in vigore un’agevolazione per i residenti nelle zone
terremotate di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo.
Fino al 22 maggio 2015, salvo proroghe, potranno chiedere anticipazione
senza bisogno degli 8 anni di iscrizione a una forma pensionistica
complementare. E pagheranno l’aliquota agevolata (tra il 15% e il 9%) al
posto del 23 per cento.
NOTA: I dati sono tratti da “Il Sole 24 ORE” di Giovedì 30 Gennaio 2014.
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