lunedì 13 aprile 2009

Filanda a Roccalumera, Peppe Campagna Vincit!











Cari amici, ritorniamo ad occuparci della nostra cara Sicilia. Anzi, di una questione paesana. Una questine portata all'esame, (nientemeno che alla Sopraintendenza ai Beni Culturali di Messina), dalla minoranza di Roccalumera, nello specifico dal consigliere Giuseppe Campagna, (LEGGI IL POST), a rigurdo di un "abuso" commesso dalla Maggioranza e nello specifico dal Sindaco di Roccalumera. In effetti, la appena restaurata Filanda, nei giorni di Sabato 28 Febbraio e Domenica 1 Marzo, era stata utilizzata (per la prima volta) per un evento a scopo commerciale. L'evento denominato "SPOSIAMOCI" (LEGGI IL POST), in effetti NON ERA DI NATURA CULTURALE, come chiaramente prescritto nelle finalità del finanziamento europeo concesso all'amministrazione roccalumerese a suo tempo. Infatti, si è trattato di una esposizione di abiti da sposa e di quant'altro inerente al tema del matrimonio. Compresi dunque fotografi professionisti, Alberghi, Ristoranti, Agenzie di viaggio, ecc. ecc.

Se la Soprintendenza ha decretato che questa manifestazione non aveva "nessuna valenza culturale" (LEGGI SOTTO), effettivamente non possiamo che prendere atto che "alla lettera" ha interpretato quanto la legge prescrive sul punto. Ma, mi si consenta di OSSERVARE in modo più ampio e strategico su quella futile esposizione di abiti da sposa.In questa Sicilia de: "LA LEGGE E' LEGGE". In questa Sicilia de: "LEI NON SA CHI SONO IO". In questa Sicilia dei: "STIA ATTENTO A COME PARLA", certe volte bisognerebbe saper soprassedere su "errori" circostanziati, proponendosi finalità globali e comunitarie. Ma chi ha denunciato "seppur con giuste carte in mano", (secondo la mia opinione), non lo ha fatto pensando agli interessi della gente del proprio paese, non ha gurdato alla ottima pubblicità che l'evento ha offerto su un vasto territorio, attraverso giornali, riviste specializzate, TV locali, e perfino mastodontici manifesti a bordo strada ovunque presenti. Chi ha inviato la "carta bollata" a suo tempo, in questi giorni starà brindando. Starà festeggiando, non già per la Santa Pasqua, ma per aver VINTO UNA BATTAGLIA PERSONALE contro il Sindaco Miasi.

Come ho avuto modo di dichiarare in passato (e non solo su questo blog), in un momento di crisi vera, che sta portando veramente molti di noi con le spalle al muro, forse, la parola più importante da pronunciare sarebbe LAVORO. Opportunità di lavoro, attraverso il turismo. Non un turismo di facciata, o un turismo solo estivo e "mordi e fuggi", ma un TURISMO veramente ben organizzato con il lavoro e la cooperazione di tutte le forze competenti in paese. Personalemente, sono preoccupato. Sono molto preoccupato che, dopo il sotto utilizzo (e sottolineo SOTTOUTILIZZO) della Torre Saracena di Roccalumera, anche la Filanda venga aperta al pubblico solo per tre o quattro occasioni su 365 giorni. Chiudo affermando che, (e me ne predo le responsabilità), nel nostro territorio sono al potere tanti furbetti PICCOLO PICCOLI, che non si rendono conto di come stiano conducendoci VESO IL BARATRO.
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Amministrazione "bacchettata" per una manifestazione
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ROCCALUMERA - La Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina con una nota dell’1 aprile si è pronunciata in merito all’utilizzo dell’Antica Filanda in occasione della manifestazione sugli abiti da sposa tenutasi a Roccalumera a fine febbraio. Come si ricorderà i consiglieri di minoranza Giuseppe Campagna, Natia Basile, Elio Cisca, Marco Maccarrone, Carmelo Spadaro e Andrea Vadalà avevano sollevato il caso con una mozione in consiglio comunale, stigmatizzando la decisione dell’amministrazione Miasi di concedere la Filanda per una manifestazione tutt’altro che culturale ritenendo, sempre il gruppo di minoranza, la stessa una iniziativa prettamente commerciale. Adesso l’organo istituzionale di tutela dei beni culturali, nella citata nota, così si è espresso: “La manifestazione che si è svolta nei locali dell’antica filanda non ha nessuna valenza culturale in quanto si configura come un’esposizione di prodotti a fini esclusivamente commerciali, non compatibili con la valenza storica del bene” (D.L.vo 42/2004). In più la stessa Soprintendenza ha bacchettato l’amministrazione Miasi diffidandola dal concedere l’uso dei beni culturali solo a seguito di “preventiva autorizzazione” rilasciata dallo stesso organo istituzionale preposto alla tutela del bene. La minoranza ritiene, pertanto, di essere stata nel giusto nell’aver censurato l’operato del sindaco Miasi, in merito all’uso dell’antica filanda concedendo la stessa per usi impropri reputando peraltro di aver operato nell’interesse della comunità e non, per come asserisce il sindaco Miasi, per scopi bellicosi e di polemica politica. Di sicuro, dichiara il capogruppo Campagna, ancora una volta la minoranza ha centrato gli obiettivi della sua azione politica e ha visto riconosciute corrette le proprie scelte da parte delle Istituzioni. La cittadinanza ora attende da parte dell’Amministrazione Miasi, continua Campagna, un segnale chiaro, affinché si riaffermino quei principi di legalità e di trasparenza degli atti amministrativi che sinora sono mancati. La minoranza, conclude Campagna, conferma la disponibilità a dare il proprio contributo con serenità all’operato dell’Amministrazione attiva.
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(GUARDA IL MIO VIDEO)
Roccalumera, la sua storia e la Filanda!
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