Cosa cambia in edilizia
Con il "Piano Casa", Berlusconi (dice) di aver pensato alle giovani coppie, che così, secondo lui, potranno mettere su famiglia. Se (odesso che sono state operate delle correzioni al testo iniziale) anche il PD di Dario Franceschini lo ha promosso, un motivo ci dovrà pur essere. Secondo una nota del ministro dello Sviluppo economico Claudio Sajola, "basterebbe che solo il 10% delle famiglie, utilizzasse le opportunità offerte dal piano casa, per mettere in moto investimenti per 50-60 miliardi".
E, mentre il Cavaliere ringrazia le istituzioni locali, con le quali il Governo ha intavolato lunghe trattative, andiamo ad accennarvi le linee essenziali di questo piano che (se correttamente interpretato) potrebbe dare una mano all'economia italiana pur in un periodo di vera crisi economica.
Il piano casa passa in finanziaria 2009
Passa anche il Piano Casa con la manovra finanziaria 2009, previsto all’art.11 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, approvato dal Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) e d’intesa con la Conferenza unificata, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Il piano nazionale di edilizia abitativa, è rivolto all’incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l’offerta di alloggi di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati. Sarà possibile ampliare le villette a schiera con giardino.
Semplificazione burocratica: Tutti quanti sappiamo quanto sia lunga, macchinosa e... costosa la burocrazia imposta per un qualsiasi intervento sull'edilizia, se come sembra, ci saranno tempi certi per il rilascio delle autorizzazioni, ciò invoglierà anche i più scettici a prendere l'iniziativa.
Sarà anche possibile demolire e ricostruire ex novo, ampliando la volumetria del 35%.
Anche nel caso in cui il nuovo edificio sia ricostruito con le regole della bioedilizia e del risparmio energetico, esso si potrà ricostruire con una cubatura superiore del 35%
Linee guida e limiti di intervento: dalla norma quadro saranno esclusi i condomini, le aree sottoposte a vincolo, i beni culturali, le zone di particolare pregio paesaggistico o di inedificabilità assoluta, gli edifici abusivi e i centri storici. Il Piano Casa si applicherà quindi alle abitazioni uni e bifamiliari o comunque alle costruzioni di volumetria non superiore ai mille metri cubi, tra cui possono rientrare le palazzine con quattro o cinque appartamenti. Coinvolti anche gli immobili a uso commerciale e industriale. La portata degli interventi non potrà superare i 200 metri cubi. L’accordo ha escluso la compravendita delle cubature tra vicini di casa. Gli interventi non potranno essere effettuati in deroga ai Piani Regolatori Generali.
Non sarà possibile ampliare le abitazioni abusive e quelle di condomini e dei centri storici.
Norme Regionali: le Regioni si sono impegnate ad approvare entro 90 giorni un testo di legge per la regolamentazione degli interventi, definiti tra Regioni e Comuni, volti al miglioramento della qualità architettonica e al rilancio dell’edilizia. Governo ed Enti Locali hanno fissato il limite per l’aumento delle cubature al 20% per gli immobili esistenti e al 35% in caso di demolizione e ricostruzione secondo i criteri di bioedilizia ed efficienza energetica. Ogni Regione potrà però anche superare tali parametri in virtù della potestà legislativa in materia di edilizia e urbanistica riconosciuta dalla Costituzione. Gli Enti Locali potranno infatti approvare anche interventi su villette a schiera e parti comuni dei condomini nel rispetto della compatibilità architettonica ed estetica. Dopo i 90 giorni concessi alle Regioni per l’approvazione di una legge ad-hoc subentra un potere sostitutivo per evitare interventi a macchia di leopardo. Le norme regionali avranno una validità di 18 mesi, potranno superare i limiti dell’accordo di riferimento, introdurre ulteriori parametri di incentivazione o escludere determinate zone dall’applicazione del Piano Casa.
Il Dossier del Governo sul piano Casa
"Ma... al Sud, rischio abusivismo"
Ma, le stime trionfalistiche di sviluppo occupazionale, sbandierate dal governo, potrebbero (soprattutto al sud) imbattersi sulla mera realtà di un fortissimo abusivismo edilizio. Aggiungo che, se non vi sarà un serio controllo sui casi di "edilizia regolare" ed i casi di "abusivismo", il tutto (sempre al sud ed in particolare in Sicilia), si potrebbe tradurre in grossi affari per i soliti boss mafiosi. E non lo dico per essere il solito pessimista. Quì da noi, il "Piano Casa", si potrebbe tradurre in un "condono a priori". Tragici sono ricordi ci riportano a “Mani sulla città” di Francesco Rosi, al ricordo di come in barba a qualsiasi norma, Piano o Regolamento edilizio negli anni ‘60 in Italia, speculatori senza scrupoli hanno potuto ampliare, demolire, ricostruire edifici brutti e insicuri”.
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Con il "Piano Casa", Berlusconi (dice) di aver pensato alle giovani coppie, che così, secondo lui, potranno mettere su famiglia. Se (odesso che sono state operate delle correzioni al testo iniziale) anche il PD di Dario Franceschini lo ha promosso, un motivo ci dovrà pur essere. Secondo una nota del ministro dello Sviluppo economico Claudio Sajola, "basterebbe che solo il 10% delle famiglie, utilizzasse le opportunità offerte dal piano casa, per mettere in moto investimenti per 50-60 miliardi".
E, mentre il Cavaliere ringrazia le istituzioni locali, con le quali il Governo ha intavolato lunghe trattative, andiamo ad accennarvi le linee essenziali di questo piano che (se correttamente interpretato) potrebbe dare una mano all'economia italiana pur in un periodo di vera crisi economica.
Il piano casa passa in finanziaria 2009
Passa anche il Piano Casa con la manovra finanziaria 2009, previsto all’art.11 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, approvato dal Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) e d’intesa con la Conferenza unificata, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Il piano nazionale di edilizia abitativa, è rivolto all’incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l’offerta di alloggi di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati. Sarà possibile ampliare le villette a schiera con giardino.
Semplificazione burocratica: Tutti quanti sappiamo quanto sia lunga, macchinosa e... costosa la burocrazia imposta per un qualsiasi intervento sull'edilizia, se come sembra, ci saranno tempi certi per il rilascio delle autorizzazioni, ciò invoglierà anche i più scettici a prendere l'iniziativa.
Sarà anche possibile demolire e ricostruire ex novo, ampliando la volumetria del 35%.
Anche nel caso in cui il nuovo edificio sia ricostruito con le regole della bioedilizia e del risparmio energetico, esso si potrà ricostruire con una cubatura superiore del 35%
Linee guida e limiti di intervento: dalla norma quadro saranno esclusi i condomini, le aree sottoposte a vincolo, i beni culturali, le zone di particolare pregio paesaggistico o di inedificabilità assoluta, gli edifici abusivi e i centri storici. Il Piano Casa si applicherà quindi alle abitazioni uni e bifamiliari o comunque alle costruzioni di volumetria non superiore ai mille metri cubi, tra cui possono rientrare le palazzine con quattro o cinque appartamenti. Coinvolti anche gli immobili a uso commerciale e industriale. La portata degli interventi non potrà superare i 200 metri cubi. L’accordo ha escluso la compravendita delle cubature tra vicini di casa. Gli interventi non potranno essere effettuati in deroga ai Piani Regolatori Generali.
Non sarà possibile ampliare le abitazioni abusive e quelle di condomini e dei centri storici.
Norme Regionali: le Regioni si sono impegnate ad approvare entro 90 giorni un testo di legge per la regolamentazione degli interventi, definiti tra Regioni e Comuni, volti al miglioramento della qualità architettonica e al rilancio dell’edilizia. Governo ed Enti Locali hanno fissato il limite per l’aumento delle cubature al 20% per gli immobili esistenti e al 35% in caso di demolizione e ricostruzione secondo i criteri di bioedilizia ed efficienza energetica. Ogni Regione potrà però anche superare tali parametri in virtù della potestà legislativa in materia di edilizia e urbanistica riconosciuta dalla Costituzione. Gli Enti Locali potranno infatti approvare anche interventi su villette a schiera e parti comuni dei condomini nel rispetto della compatibilità architettonica ed estetica. Dopo i 90 giorni concessi alle Regioni per l’approvazione di una legge ad-hoc subentra un potere sostitutivo per evitare interventi a macchia di leopardo. Le norme regionali avranno una validità di 18 mesi, potranno superare i limiti dell’accordo di riferimento, introdurre ulteriori parametri di incentivazione o escludere determinate zone dall’applicazione del Piano Casa.
Il Dossier del Governo sul piano Casa
"Ma... al Sud, rischio abusivismo"
Ma, le stime trionfalistiche di sviluppo occupazionale, sbandierate dal governo, potrebbero (soprattutto al sud) imbattersi sulla mera realtà di un fortissimo abusivismo edilizio. Aggiungo che, se non vi sarà un serio controllo sui casi di "edilizia regolare" ed i casi di "abusivismo", il tutto (sempre al sud ed in particolare in Sicilia), si potrebbe tradurre in grossi affari per i soliti boss mafiosi. E non lo dico per essere il solito pessimista. Quì da noi, il "Piano Casa", si potrebbe tradurre in un "condono a priori". Tragici sono ricordi ci riportano a “Mani sulla città” di Francesco Rosi, al ricordo di come in barba a qualsiasi norma, Piano o Regolamento edilizio negli anni ‘60 in Italia, speculatori senza scrupoli hanno potuto ampliare, demolire, ricostruire edifici brutti e insicuri”.
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Esprimete pure tutti i vostri dubbi e casi in merito, e li bubblicheremo (appena possibile), assieme alle nostre risposte.
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7 commenti:
la semplificazione burocratica è una ottima cosa, tuttavia mi puzza molto il provvedimento, sembra più un regalino fatto apposta alla cementificazione selvaggia che Cappellacci si appresta ad autorizzare in Sardegna.
una cosa che non ha detto nessuno è che è stata abolita la norma del precedente governo che fissava obbligatoriamente un limite minimo del 30% di approvvigionamento energetico per le nuove costruzioni.
limite minimo del 30% di approvvigionamento energetico
DA FONTI RINNOVABILI
mannaggia alla premura
ma non è meglio togliere la verifica dei commenti, si perde un sacco di tempo ogni volta... :-)
Intanto è un buon sunto per chiunque sia profano di questi argomenti.
Però, questo cosiddetto "piano casa" o "piano famiglia", come piace dirlo al capo del governo (ma non mi pare che sia così), a mio mero avviso, sarà una probabile "mattanza" del territorio, in quanto villini, case rurali, villette a schiera, tutte quelle strutture con un pezzo di terreno saranno modificate e altre, seppure senza, saranno abbattute per disporre di più cubatura. Inoltre, sarà certamente una buona occasione per la criminalità organizzata e “non organizzata”, per riciclare denaro.
Certo, per onesta intellettuale, guardandola da un altro punto di vista, chi ha una casetta singola con terreno e qualche soldo da parte o da spendere non può che opportunamente plaudere a questo piano casa. Altrettanto, chi ha le mega ville o anche solo villette ma in località costose.
Tuttavia, pensare che tutto questo possa essere di sostegno all’economia reale, sarebbe come credere di potersi salvare da una piena mettendosi all’asciutto su una barca.
Ad ogni modo, staremo a vedere (spero), o almeno chi fra noi gente comune non sarà “travolto” dalla “piena”.
X Nino:
Mi dispiace che "la verifica dei commenti" ti faccia perdere più tempo, ma la gente che scrive non è tutta così educata come ad es. te ed Adduso. Inolre, sai benissimo che c'è il pericolo Spam+virus.
Confido nella tua preziosa collaborazione, sempre e comunque.
x Adduso:
Piano Casa, una legge che, come tante, nasce con obiettivi "ad personam" e favorirà anche "cervelli" molesti.
Però, personalmente, se c'è da trarne beneficio per la brava gente, io farò il mio massimo possibile per aiutarla in ogni modo, affinchè chi si affiderà al mio studio, non torni a casa scontento.
...Confido nella tua preziosa collaborazione, sempre e comunque...
ci mancherebbe, era una proposta non un ultimatum :-D
ci mancherebbe, era una proposta non un ultimatum :-D
Ammetto di averci messo troppa enfasi nel mio commento, ma ti assicuro (Nino), ed assicuro a quanti vorranno avvalersi di questo piccolo blog per dire la loro... che: "l'ncitamento è a non farci cucire la bocca" e inoltre... "a valorizzare il siciliano che ha fatto e fa sacrifici, in Sicilia e nel Mondo".
ho scritto qualcosa anche io sul piano casa, anche per rispondere ad un articolo dell'on.Alessandro Pagano.
http://sognidiluce.wordpress.com/2009/04/06/non-fidatevi-mai-degli-architetti-comunisti/
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